Quasi 4mila operatori di cliniche e Rsa in attesa di contratto: sciopero e presidio in Regione

MANTOVA – Mantova “Chi garantisce la salute di tutti i cittadini merita dignità nel lavoro” afferma Roberto Dusi, segretario generale della Cisl Fp Asse del Po. Ieri i lavoratori impiegati nelle strutture che applicano i contratti Aiop e Aris (sanità privata) e Aiop e Aris (Rsa) hanno incrociato le braccia per l’intera giornata. Il motivo dello sciopero? Da mesi si chiede l’apertura di tavoli negoziali per il rinnovo dei contratti. In particolare il contratto della sanità privata Aris-Aiop, è fermo al triennio 2016-2018. Quanto al nuovo contratto unico delle Rsa, i lavoratori attendono lo sblocco della contrattazione da oltre 12 anni. Il presidio di protesta si è tenuto ieri a Milano davanti alla sede della Regione. I numeri della protesta sono significativi, solo per Mantova e Cremona si parla di circa 2.000 lavoratori impiegati nelle cliniche e 1.800 nelle Rsa. Strutture che, pur ricevendo fondi pubblici, speculano sul costo del lavoro e sulle famiglie dei dipendenti, generando profitti a discapito di chi, ogni giorno, si prende cura dei cittadini nelle case di cura e nelle Rsa. Queste stesse strutture chiedono addirittura alla Regione e al Governo di farsi carico dei costi contrattuali: un atteggiamento da concorrenza sleale nei confronti della sanità pubblica. “Siamo stati ricevuti dall’assessore Guido Bertolaso – aggiunge Dusi -; abbiamo esposto le nostre ragioni e consegnato un comunicato. Abbiamo chiesto alla Regione di intervenire sugli accreditamenti”.