MANTOVA – Per la Uil di Mantova sembra paradossale vivere nella Regione locomotiva economica d’Italia e, nonostante questo, assistere ad un disastro dopo l’altro in campo politico e amministrativo. A quasi un anno dall’inizio della pandemia, spiega il sindacato, la Regione ha dimostrato criticità e inefficienze che, in queste ore, vengono camuffate con un rimpasto. A parlare è Paolo Soncini, segretario provinciale Uil: «Il presidente Fontana è di fatto commissariato dai partiti della coalizione che decidono al posto suo. A pagare per tutta la cattiva gestione è solo l’assessore Giulio Gallera, sostituito con Letizia Moratti, non esattamente la figura di cui i lombardi hanno bisogno per rilanciare la sanità pubblica». Per il sindacato il comparto della salute è quello in cui si sono concentrati problemi e falle di sistema. La Lombardia ha infatti pagato un prezzo altissimo in termini di contagi e decessi e, per questo, è incredibile che delle 80.000 dosi finora arrivate ne siano state somministrate solo il 4% e le 10.000 vaccinazioni al giorno promesse non sarebbero sufficienti per coprire il 70% dei lombardi entro l’estate. «Va cambiato un sistema di relazioni tra manager della salute, enti privati, a partire dalla Legge Maroni del 2015 che ha mostrato tutti i suoi limiti all’arrivo della tempesta covid», chiosa Soncini. C’è poi la questione del “Piano Lombardia” da 3,5 miliardi di euro, un prestito che dal 2022 prevede oneri per 38,1 milioni di interessi: «Nella speranza – sottolinea il leader della Uil – per noi cittadini lombardi che i tassi rimangano quelli calcolati e non avvenga come per i vaccini anti influenzali che da 5 euro sono passati a 26 euro». Il punto più critico è sulla destinazione di questi fondi: la Uil fa notare che su 1.507 comuni lombardi, solo 411, con netta prevalenza di amministrazioni di centrodestra, riceveranno un sostegno per lavori di manutenzione senza guardare a quelle opere di ampio respiro di cui il territorio ha bisogno; il riferimento diretto è all’allungarsi dei tempi per opere come il raddoppio ferroviario della linea Mantova-Codogno e l’autostrada Mantova-Cremona. L’istruzione, insieme ai trasporti, è ancora nel caos: sono i delegati della scuola a confermare una situazione dove mancano lungimiranza e buonsenso, colpendo settori strategici come la mobilità delle persone e il futuro didattico di migliaia di studenti «Per il 2021 – conclude Soncini – auguriamoci un cambio di passo, perché i cittadini lombardi hanno bisogno di risposte chiare».