Si aggiustano le piazze “sane” mentre i conventi cadono a pezzi

Il monastero annesso a Santa Paola alla deriva

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MANTOVA «È opportuno ricordare che in questa città non esiste solo il centro storico, tutte le istituzioni negli ultimi anni hanno dimenticato la situazione indecorosa in cui versa l’area antistante alla chiesa di Santa Paola». Lo scossone arriva dal capogruppo di Forza Italia in comune  Pier Luigi Baschieri, con riferimento all’edificio religioso del 400 voluto da Paola Malatesta, moglie di Francesco Gonzaga. Sicuramente poco conosciuto ai mantovani dato che viene aperto al pubblico in rarissime occasione e solo per qualche evento o convegno di prestigio. «Pochi sanno che la chiesa dell’antico monastero ospita anche un importante affresco di Giulio Romano, che verrà celebrato quest’anno con due mostre al Ducale e al Te. L’intera area demaniale dell’ex monastero – prosegue Baschieri – è stata data in concessione agli Istituti Santa Paola che, sotto l’egida della Regione e del Minsitero del Lavoro, eroga corsi di preparazione al lavoro in diversi settori e gestisce il corso di laurea quinquennale in restauro. Se mi permettete, un vero paradosso quel “restauro” fra le macerie».
Tantopiù, rileva il capogruppo azzurro, che questa porzione di città è interessata dal progetto di rigenerazione urbana “Mantova Hub”: «Purtroppo l’area dell’ex monastero ne è esclusa per questione di centimetri. Un errore di questa amministrazione di centrosinistra non inserirla nel progetto Boeri. La situazione delle mura perimetrali e dei locali che circondano l’ex area conventuale è incresciosa da anni, e peggiora in continuazione. A resistere è solo l’Arci Donini sul lato destro dell’entrata storica dell’area conventuale».
Da qui la conclusione: «Mi chiedo se sia possibile far finta di nulla di fronte ad uno scempio di tale portata che coinvolge un bene storico artistico eretto dai Gonzaga nel 1420. La competenza dell’intervento di manutenzione straordinaria è in capo al Ministero dei Beni Culturali. Il sindaco Palazzi non pensi solo a piazza Sordello e a piazza Alberti, solleciti il ministro Bonisoli e lo inviti a fare una passeggiata in piazza dei Mille. Serve responsabilizzare il Mibact per avere risorse economiche e fondi per intervenire. Nell’anno di Giulio Romano – conclude Baschieri – sarebbe corretto aprire la chiesa al pubblico e dare la possibilità ai turisti di ammirare l’affresco di Giulio raffigurante Federico II Gonzaga».