Sicurezza, Palazzi chiede un fronte politico comune

MANTOVA È un fronte comune quello che il sindaco Mattia Palazzi ha chiesto all’assemblea dei sindaci organizzata dall’Anci. Il primo cittadino ha insistito sul tema sicurezza e coesione sociale. Il tutto nella premessa che negli ultimi decenni, che hanno visto alternarsi governi centrali sia di centrosinistra che di centrodestra, «Abbiamo risolto o migliorato la situazione? Dal mio punto di vista assolutamente no», ha rimarcato il sindaco. E proprio in forza di tale premessa Palazzi invita, anche a nome dei colleghi sindaci, alla «necessità di tirare una riga. Bisogna smetterla di farlo diventare un tema ideologico, ma con pragmatismo ragionare sui fattori reali, sui quali stanno peggiorando tutte le nostre città».
Palazzi ha tenuto a sottolineare che tali argomenti non riguardano più solo le grandi città metropolitane, ma anche le piccole e medie, come Mantova, appunto, dove la mancanza di sicurezza si avverte anche molto di più per la mancanza di segnali premonitori e disagi vari. Ma attenzione: «L’insicurezza non è un problema di “percezione”, del quale devono occuparsi i sociologi. Un sindaco non può farne un problema di percezione. L’anziana che ha paura a uscire, o il genitore che teme per i propri figli che devono affrontare in strada situazioni di spaccio o altri pericoli, rappresentano un tema reale e non percettivo».
Il sindaco ha quindi osservato che «abbiamo un sistema legislativo che fa acqua da tutte le parti. Ma assenti non sono i sindaci, bensì lo Stato».