Mantova Assodato che Mantova risulta più sicura di tante altre città e non può di certo essere paragonata ad altre realtà urbane come Milano, Bologna e Rimini, solo per citarne alcune, ad ogni buon conto questo non è un motivo sufficiente per dormire sonni tranquilli. Lo dimostra il recente intervento della prefettura che venerdì, nell’ultimo tavolo tecnico approntato in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha deciso di dedicare una pattuglia delle forze dell’ordine per il monitoraggio quotidiano di quattordici punti sensibili del capoluogo.
«La verità – interviene sull’argomento di stretta attualità il capogruppo di Forza Italia Mantova, Pierluigi Baschieri – è che negli ultimi anni i reati collegati alla microcriminalità sono aumentati in modo sensibile anche nella nostra città. Le sempre più frequenti risse, le aggressioni, le lesioni colpose, gli atti predatori nonché le violenze gratuite delle cosiddette baby gang sono fenomeni criminosi in netta crescita e non fanno altro che aumentare la percezione di insicurezza tra i cittadini.
Questa amministrazione di centrosinistra continua a vantarsi di aver aumentato il numero dei poliziotti locali, nella realtà la dotazione organica è passata da 63 a 69 agenti in divisa di cui solo venti destinati alla sicurezza urbana e suddivisi per i vari quartieri della città. Opportuno ricordare, sia al sindaco Palazzi che all’assessore alla partita Rebecchi, che il pattugliamento della Polizia locale non copre le ventiquattrore giornaliere ma si conclude all’una di notte. A preoccupare però sono i numeri delle forze dell’ordine che vedono oggi sul territorio della provincia di Mantova all’incirca 500 carabinieri impegnati in oltre quaranta stazioni dell’Arma sul territorio della provincia virgiliana e oltre 150 poliziotti da sempre impegnati nel garantire il pronto intervento nella zona del capoluogo e nei comuni dell’hinterland. Il lavoro della Polizia di Stato è encomiabile ma lo stato centrale da sempre reputa Mantova un centro urbano sicuro e la dotazione organica meriterebbe un aggiornamento a seguito dell’aumento di determinate tipologie di reati. A tal proposito – prosegue Baschieri – è sufficiente leggere il decreto del Capo della Polizia del 28 giugno 2022 circa la determinazione dell’assetto ordinativo e delle dotazione organiche delle sedi delle Autorità Provinciali di Pubblica Sicurezza per comprendere come Mantova sia considerata una città tranquilla. Decreto non ancora entrato in vigore in seguito al cambio dei vertici ministeriali ma che dovrà essere in ogni caso per forza pubblicato entro la fine dell’anno corrente.
L’auspicio è quindi quello che i parlamentari eletti sul territorio di Mantova si facciano in qualche modo sentire nelle sedi istituzionali opportune al fine di un incremento numerico degli agenti in divisa. La dotazione organica prevista per la Polizia di Stato mantovana non supera infatti le 163 unità (compreso personale addetto a logistica e uffici e non quindi soltanto operativo), al pari di altre città senza commissariati come Biella e Fermo. Città lombarde analoghe a Mantova per densità demografica come Cremona e Lodi, invece, superano abbondantemente le oltre 200 unità tra le loro dotazioni organiche. Solo quindi con un serio adeguamento degli agenti in divisa si potrà garantire sistematicamente il presidio del territorio e la prevenzione dei reati nella nostra città e nei comuni contermini».