MANTOVA Un anno e sei mesi di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale della pena. Questo quanto deciso ieri mattina dal collegio dei giudici presieduto da Gilberto Casari, nei confronti di un 46enne italiano residente nel capoluogo virgiliano, finito sul banco degli imputati con le accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni e minacce. Nello specifico i fatti a lui ascritti risalivano ad un periodo antecedente la metà del 2020 quando a proprio carico era scattata la denuncia penale con relativa indagine circa la fattispecie del “codice rosso”. Stando al quadro inquirente l’uomo, incensurato, aveva perpetrato nel corso del tempo ogni sorta di vessazione sia fisica che psicologica, ai danni della compagna di qualche anno più giovane di lui. Episodi violenti in serie messi in atto anche davanti ai figli piccoli della coppia e constati, stando al capo d’accusa, in percosse, insulti e minacce, in quest’ultimo caso anche con l’uso di un coltello. Ma il caso più grave a lui contestato era quello che aveva visto la persona offesa, in quel momento alla dodicesima settimana di gravidanza, spinta giù dalla scale di casa dal proprio convivente. Nella caduta, per fortuna, la donna non aveva riportato ferite particolarmente gravi, oltre al comprensibile shock emotivo, riuscendo a salvaguardare l’incolumità del figlio in grembo. Portata d’urgenza al pronto soccorso era stata quindi dimessa con solo alcuni giorni di prognosi.