Traffico di cocaina da Parma, smantellata gang albanese: nei guai anche un mantovano

MANTOVA Tramite collaudati canali di approvvigionamento acquistava, come grossista, ingenti quantitativi di droga da smerciare poi, tramite una capillare rete di collaboratori, non solo sulla piazza parmigiana ma anche in altre province del nord e centro. Duro colpo quello inferto ieri dalla Guardia di Finanza a un gruppo criminale albanese dedito al traffico di cocaina. Nello specifico le Fiamme Gialle del comando provinciale di Parma hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare personale a carico di sette persone nonché contestuale decreto di sequestro preventivo emessi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale ducale, su richiesta della Procura, circa le ipotesi di detenzione a fini di spaccio e spaccio di sostanze stupefacenti.
Segnatamente nei confronti di quattro soggetti è stata disposta la custodia in carcere, mentre altri tre sono stati sottoposti al divieto di dimora nel territorio della provincia di Parma. Il sequestro preventivo, afferente tre dei destinatari di misura custodiale, è constato in complessivi 360mila euro, quale profitto del traffico di stupefacenti. Altri otto soggetti, anch’essi tutti di nazionalità albanese, sono stati invece indagati a piede libero. Tra questi anche un 41enne residente a Suzzara a cui, a seguito di perquisizione domiciliare da parte della locale Tenenza della Finanza, sono stati sequestrati oltre due chili di cocaina che lo stesso acquistava dal grossista di Parma a cadenza mensile.
La banda infatti si riforniva di cospicue quantità di droga da destinare non solo al mercato di spaccio locale ma anche di altre piazze tra cui proprio quella di Mantova oltre a Pesaro e Urbino, Macerata, Alessandria, Brescia, Ravenna, Rimini, Udine e Pordenone. Le misure disposte dal Gip sono scattate al termine di investigazioni condotte mediante indagini tecniche, pedinamenti e l’uso di una telecamera collocata in un luogo aperto – posto nella immediata periferia della città ed epicentro delle attività illecite – in cui sarebbero avvenuti la consegna dello stupefacente proveniente da fuori provincia e il successivo rifornimento nei confronti sia di soggetti che si sarebbero occupati di spacciarla nel parmense sia di cessionari stabiliti in diverse località del nord Italia. I finanzieri, subito dopo l’acquisto dello stupefacente da parte di consumatori o rivenditori, hanno proceduto a effettuare dei controlli nei loro confronti per trovare immediato univoco riscontro che si trattasse di sostanza stupefacente, che pertanto veniva di volta in volta sottoposta a sequestro.
A titolo esemplificativo, un corriere della droga – destinatario di misura cautelare in carcere – nel marzo 2023 era stato controllato dai finanzieri a Cervia e colto in flagranza di reato mentre prelevava dal doppio fondo della sua autovettura tre pacchi contenenti cocaina per un peso complessivo di 3.310 chilogrammi: già in tale occasione il corriere era stato tratto in arresto. La sostanza stupefacente sarebbe giunta a Parma occultata nel doppio fondo di un’autovettura artatamente ricavato senza lasciare segni di manomissione, nel tentativo di sfuggire ad eventuali controlli da parte di forze di polizia. Tra i quindici indagati inoltre, alcuni sono ritenuti dagli investigatori di notevole spessore criminale. Tra questi, il principale, un quarantenne, già condannato per traffico internazionale di stupefacenti in Italia e già detenuto all’estero per gli stessi reati, avrebbe avuto il ruolo di grossista della sostanza stupefacente e si sarebbe avvalso di collaboratori deputati a custodire la droga o a fungere da corrieri per le consegne. Emerse inoltre le condotte illecite dei pusher che a lui facevano riferimento, degli indagati che rappresentavano i suoi canali di approvvigionamento e dei suoi clienti in altre province.
Il grossista è risultato essere nullatenente nonostante conducesse una vita agiata con il proprio nucleo familiare in una villa nella periferia di Parma, utilizzata come magazzino logistico per la droga. Stando alla ricostruzione, avrebbe avuto contatti in grado di garantirgli forniture costanti di cocaina per quantitativi considerevoli che avrebbe pagato 27mila euro al chilogrammo, per poi rivenderla a 40mila al chilogrammo. Nei suoi confronti e a carico di altri due indagati – il corriere tratto in arresto a Cervia e uno spacciatore che avrebbe effettuato almeno 222 cessioni di cocaina a Parma – è stato quantificato il profitto delle cessioni di sostanza stupefacente pari a complessivi 360mila euro ed è stata data esecuzione al sequestro di tale somma su beni mobili, immobili e partecipazioni societarie dei tre indagati.
Durante le indagini sono state riscontrate numerose cessioni di stupefacenti pari almeno a circa kg nove di cocaina, spacciata a un prezzo compreso tra 50 e 70 euro al grammo. Nel corso di una delle perquisizioni compiute oggi durante l’attività esecutiva a carico di uno dei destinatari della misura cautelare residente a Rimini, è stata rinvenuta un’ulteriore quantità di cocaina pari a circa 500 grammi. (loren)