Trentacinque associazioni sedute attorno al Tavolo del Mincio

MANTOVA Nasce il Tavolo del Mincio, un’associazione che coinvolge a sua volta altre 35 associazioni lungo l’asta del fiume: da Peschiera del Garda a Governolo, allarmate per i gravi problemi del fiume e determinate ad alzare il livello di tutela del Mincio, delle Valli e dei laghi di Mantova. Lo scopo è promuovere azioni e iniziative volte a indurre una nuova strategia di interventi concreti e urgenti, per provare a invertire la tendenza negativa che da tempo condiziona lo stato di salute del fiume. La presenteazione si è tenuta ieri presso il Camminamento di ronda sul Lungolago di Mezzo. «La spinta è derivata dagli esiti dello studio effettuato dall’Università degli Studi di Parma intitolato Analisi ecologiche e misure di portata per la definizione dei fattori correttivi nel calcolo dei deflussi nel Mincio e la calibrazione dei sistemi di misura – sottolinea il segretario del Tavolo del Mincio, Andrea Fiozzi – dal quale risulta molto chiaramente come le qualità delle acque stia trasformando in modo irreversibile il valore ambientale del bacino». In sintesi, la ricerca ha dimostrato l’esistenza di un circolo vizioso tra l’interramento del fiume e la proliferazione di piante acquatiche: il corso del fiume è sempre più rallentato dai depositi di terra, i quali permettono la crescita delle piante e l’accumulo di altra terra. A medio termine, questa evoluzione è destinata a portare alla scomparsa delle zone umide che rappresentano l’originalità e il patrimonio paesaggistico ed ecologico del mantovano. Durante la presentazione, il segretario ha spiegato che la comunità scientifica sarà il punto di riferimento per l’interpretazione dell’enorme mole di dati, conoscenze e studi da sempre raccolti sull’argomento, al fine di confrontarsi dati alla mano con le istituzioni di riferimento del territorio, sulla base del principio dell’ambiente come bene comune. La società civile, inoltre, sarà oggetto e soggetto di dialogo e collaborazione.
Marcello Feroldi