Turismo a Mantova, la ricetta del vicesindaco Buvoli: è necessario fare rete per rilanciare la città

Giovanni Buvoli

MANTOVA   La presentazione del festival “Effetto social”, avvenuta lunedì scorso 14 luglio in Comune, è stata l’occasione per fare il punto sul turismo a Mantova. Ne ha parlato il vice sindaco e assessore al Turismo, Giovanni Buvoli.  «Per noi è fondamentale fare rete – ha sottolineato -. Abbiamo proposto negli anni scorsi di gestire il turismo a Mantova attraverso la costituzione di un Consorzio pubblico-privato per avere un miglior coordinamento e dare un maggiore slancio alla promozione e alla gestione di questo settore, purtroppo non siamo riusciti a farlo partire, ma il tema rimane attuale e possiamo riprovarci».
Ma nel frattempo cosa è stato fatto per implementare la promozione turistica della città?
«Abbiamo messo in rete esperienze di reciproca promozione con altre città vicine per favorire la circolazione dei turisti. Abbiamo iniziato con il progetto enogastronomico East Lombardy, premiato nel 2017, con Brescia, Bergamo e Cremona, progetto che prosegue tutt’ora. Abbiamo siglato accordi con Verona, Vicenza e Bologna offrendo agevolazioni per le card nei musei. Con Ferrara ci siamo alleati promuovendo la ciclovia del Po. Ultimamente siamo tornati dopo tanti anni nella Comunità del Garda, considerando che ogni anno ci sono 30 milioni di turisti che raggiungono questa meta. I turisti del Garda non sono più quelli di una volta che erano stanziali. Adesso si spostano e cercano luoghi d’arte da visitare, Noi ci siamo. Inoltre, partecipiamo alle fiere turistiche, siamo alla Bit di Milano e alla fiera di Rimini. Dal 2018 abbiamo istituito l’imposta di soggiorno e abbiamo più risorse investite sul turismo, circa 800mila euro l’anno».
Insomma, il turismo è in crescita?
«I dati ci dicono che andiamo nella direzione giusta, considerando che puntiamo su un turismo di qualità e non su un turismo invasivo di massa. Nel 2024 abbiamo superato il livello dell’anno in cui Mantova era Capitale Italiana della Cultura nel 2016. Solo nei musei nel 2024 siamo a 360mila visitatori, Un bel traguardo che ci stimola a guardare avanti e ad accogliere altre proposte che permettano di migliorare ulteriormente il marketing e l’offerta turistica».

Fiorenzo Cariola