Un piano per ripopolare la città e renderla attrattiva

MANTOVA  Grandi opportunità sono offerte ai piccoli centri urbani che aderiscono al progetto europeo “Urbact IV”, finanziato e finalizzato alla creazione di piani strategici per contrastare il fenomeno dello spopolamento. Nel contempo, lo stesso progetto esige che le città che vi aderiranno sviluppino una politica rivolta alla transizione ecologica e digitale delle economie locali.
Manca una settimana di tempo a Mantova per consegnare il proprio elaborato, denominato “Generare il futuro”, con scadenza fissata al 31 marzo. Ma il capoluogo virgiliano non sarà solo: infatti in tale operazione scende in campo assieme alla città croata di Sibenik (Sebenico), che svolge il ruolo di capofila, in un partenariato di progetto che coinvolge altri otto piccoli centri, ossia le città di Mangualde, Plasencia, Kalamata, Saldus, Saint Quentin, Alba Iulia, Iisalmi e Trebinje.
La capofila Sibenik, a sua volta, ha predisposto un elaborato, sposato da Mantova, denominato “Residents of the future”, con gli stessi obiettivi. «L’amministrazione sta lavorando a una strategia ad ampio respiro di rigenerazione urbana volta anche alla creazione di nuove opportunità per giovani e giovani famiglie attraverso il progetto “Generare il Futuro”, che va dalla scuola alla città – spiegano in via Roma –. In caso di valutazione positiva, in termini qualitativi, il progetto vedrà l’inizio delle attività nei primi mesi del 2024».
E in caso di esito favorevole per il Comune di Mantova, tale operazione prevede un budget pari a 71.750 euro, con un finanziamento da parte della Commissione europea di oltre 46mila euro, un cofinanziamento dell’Agenzia di coesione di 14.350 euro, e un cofinanziamento, con risorse proprie dell’amministrazione locale di 10.760.
Laddove il piano andasse in porto, la giunta di Mattia Palazzi ha già deliberato di mettere in atto tutte le azioni necessarie alla definizione dei percorsi progettuali specifici per dare corpo alle finalità del bando europeo.