Fd’I: stop bonus fittizi e scafisti ”Rimettiamo al centro gli italiani”

CERESE  Sei mesi di vittorie elettorali che hanno portato Fratelli d’Italia a trainare il centrodestra alla guida di un governo tornato finalmente politico, guidato per la prima volta da una donna, Giorgia Meloni, cui è bastato poco per smentire le previsioni dei profeti di sventura. Questo hanno ribadito i protagonisti della “festa grande” ieri sera a Cerese, dove al palasport si sono ritrovati i maggiori esponenti mantovani del partito per celebrare, assieme a militanti e simpatizzanti, gli esiti delle consultazioni elettorali di settembre e febbraio.
Quei voti hanno portato Carlo Maccari e Paola Mancini in Parlamento, e Alessandro Beduschi e Paola Bulbarelli in Regione, rispettivamente con gli incarichi di assessore all’Agricoltura e consigliere. Niente trionfalismi né retorica amarcord nel tenore degli interventi dei Fab four virgiliani delle istituzioni nazionali e lombarde, ma spazio per i ringraziamenti e per fare il punto sulla situazione ereditata dal vecchio governo Pd-M5S. «Effettivamente abbiamo trovato dei disastri nei conti a causa di bonus e artifizi vari, ma stiamo attuando scelte coraggiose per una repentina inversione di tendenza, rimettendo al centro dell’agenda l’Italia e gli italiani grazie alle riforme a cui stiamo lavorando, da quella del fisco a quella sui flussi», ha detto la senatrice Mancini.
«Questi primi sei mesi sono stati di totale impegno, dove si è badato al sodo e alle emergenze, ma sempre mantenendo i conti in ordine. E anche il rapporto con l’Europa è finalmente cambiato», ha aggiunto il deputato Maccari.
Dal canto suo Beduschi ha ripreso il concetto della Mancini modificandolo su scala regionale: «Sarà mio compito rimettere al centro Mantova e la Lombardia. Rappresentare il mondo del settore primario è un onere e un onore. Ma è nel nostro dna, perciò non temiamo la globalizzazione. Siamo qui per creare lavoro vero, non per finanziare il non-lavoro come i grillini». La stoccata finale è per il Pd: «Come al solito la sinistra non perde occasione per ricordarci che preferisce difendere borseggiatori, scafisti e imbrattatori di monumenti anziché cittadini e lavoratori. Non che ve ne fosse bisogno, ma questo ci dà certezza di essere dalla parte giusta».

Matteo Vincenzi