MANTOVA – La Fao, stima che, ogni anno, nel mondo, un terzo del cibo prodotto dall’agricoltura sia sprecato per cui 1,3 miliardi di tonnellate di cibo viene gettato nel mondo (www.earth.org). Per quanto riguarda l’Italia, comportamenti più responsabili e prezzi remunerativi potrebbero contenere gli sprechi alimentari ed assicurare un’alimentazione più adeguata ad oltre 5 milioni di cittadini italiani sottoalimentati a causa della povertà. E’ il caso della coltivazione delle mele. Le catene commerciali impongono un prodotto che risponda sempre più a canoni estetici, per cui nella selezione sono impiegati calibri e pantoni, indipendentemente dalla qualità organolettica. La conseguenza è che se un frutto non è proprio di prima scelta, presenta ha piccole imperfezioni, dimensioni più piccole, forme strane o colore non adeguato al marchio, viene drasticamente deprezzato. In questo caso il prezzo proposto al produttore agricolo non consente neanche di coprire i costi della raccolta per cui la frutta viene lasciata cadere a terra, determinando uno dei tanti sprechi di un sistema alimentare distorto. E’ il caso delle mele i cui costi di produzione sono di 97 centesimi al kg, mentre le catene commerciali pagano meno della metà e le mele al di fuori degli standard sono scartate e/o pagate un’inezia. Al mercato contadino di Borgochiesanuova di oggi saranno in vendita mele Royal Gala di pezzatura piccola, appena colte, a prezzi più che popolari.. L’iniziativa ha, quindi, 3 finalità: lotta allo spreco alimentare, difesa del potere d’acquisto dei consumatori e difesa dei redditi agricoli. Il bello del cibo contadino, infatti, è di essere buono.