MANTOVA Il nuovo ha perso, ha vinto il passato. Gli ampi spazi sotterranei che corrono sotto i plessi di Galleria Ferri torneranno a essere una palestra, come già in passato. Il proposito di affittare gli interrati a chi ne avrebbe fatto un centro islamico, mettendo ansia gli altri condòmini, ma anche l’amministrazione comunale, è stato superato da una soluzione alternativa: ricavarne una palestra, sia pure con l’inconveniente che un’altra ne sorgerà a breve poco più in là, a nemmeno 200 metri.
Un centro culturale islamico in pieno centro avrebbe accontentato ben pochi, in effetti. Molto meglio la proposta, della quale esistono già progetti e rendering esibiti in Comune e allo Sportello unico per un pre-parere su istanza dello studio progettuale Borra. Per una tale soluzione si stanno affrontando i passaggi tecnici in capo all’Ats per verificare i rapporti fra l’area dei locali e le sorgenti illuminanti. Dopodiché la parola tornerà al Comune, fermo restando che lo stesso sindaco Mattia Palazzi si era speso in prima persona per consentire alla proprietà di valutare una proposta alternativa rispetto a quella di un centro di cultura islamica.
E non un solo progetto, in verità, sta maturando per i centralissimi interrati della Galleria. Oltre a quello per adibirli a palestra, parrebbe che anche un’altra soluzione sia in fase di elaborazione, sia pure meno accreditabile di successo, a detta degli estensori, ma sulla quale permane una impenetrabile riserva di segretezza.
A prescindere dalle alternative, resta insomma come più spendibile la destinazione ad attività ginnico-sportive, come già si era visto negli anni ’70, quando nell’interrato trovava sede una palestra dedicata alle arti marziali, e al judo in particolare.
Successivamente, molte altre attività vi avevano trovato stanza, fra cui in ambito commerciale uno store di tappeti orientali, una casa d’aste con spazi espositivi, e da ultimo anche una sala giochi. A detta dei residenti, permane tuttavia il problema dell’ordine pubblico, parzialmente risolto grazie alla convenzione con un’agenzia di guardie giurate.