MANTOVA – È stata varata ieri nello specchio d’acqua di fronte alla Canottieri Mincio, la prima delle due imbarcazioni acquistate dal Parco del Mincio per incrementare le attività di vigilanza nei comprensori del Medio e dell’Alto Mincio. Il natante sarà utilizzato dalle Guardie Ecologiche Volontarie per effettuare servizi di tutela e di controllo lungo il corso navigabile del fiume, sul Lago Superiore e nelle aree naturali comprese nella Riserva “Valli del Mincio”, la Zona di Protezione Speciale “Valli del Mincio” e la Zona Speciale di Conservazione “Ansa e Valli del Mincio”.
“Le GEV potranno così implementare le attività di prevenzione e segnalazione di fatti e comportamenti che violano la normativa ambientale” spiega il presidente del Parco del Mincio Maurizio Pellizzer “la vigilanza con natanti sarà inoltre svolta in collaborazione con le autorità competenti per la raccolta di dati e informazioni di interesse ecologico e per eventuali operazioni di pronto intervento, in caso di emergenza ambientale”.
Il secondo natante, che sarà consegnato nelle prossime settimane all’Ente, sarà impiegato per le attività di vigilanza nei laghi di Mezzo e Inferiore, nella Riserva, ZSC e ZPS “Vallazza” e nel basso corso del Mincio.
L’investimento per l’acquisto delle due imbarcazioni ammonta a 41.392,00 euro.
“L’acquisto dei natanti rientra in un progetto che il Parco del Mincio ha candidato a Regione Lombardia nell’ambito del bando finalizzato alla realizzazione di interventi di potenziamento strutturale e infrastrutturale nei Parchi regionali e nelle Riserve naturali” commenta il direttore Cinzia De Simone “nel dettaglio, il progetto prevede l’acquisto di beni mobili, due imbarcazioni, tre automezzi e ulteriore attrezzatura tecnico-scientifica ed è stato finanziato con un contributo in conto capitale a fondo perduto di complessivi 244.872,09 euro”.
Oltre alle due imbarcazioni, entreranno a far parte del parco mezzi dell’ente anche tre autoveicoli appositamente attrezzati per consentire alle Guardie Ecologiche Volontarie di integrare le attività di presidio nel Parco che, con l’ampliamento dei confini, raggiunge un’estensione di oltre 20mila ettari.