Mantova «Aiutami a essere un vero sportivo. A vincere e restare modesto». È una buona cosa e l’inizio della Preghiera dello sportivo, letta ieri pomeriggio nella Basilica di Sant’Andrea durante il Giubileo degli sportivi, che ha riunito associazioni del territorio, giovani e giovanissimi. In prima fila le autorità civili e la delegazione del Coni Lombardia guidata dal presidente Marco Riva, insieme ai vicepresidenti Claudio Maria Pedrazzini ed Enrico Ragnolini, al delegato territoriale virgiliano Tiziana Pikler e a Giorgio Ambrogi. Un appuntamento che ha accompagnato la settimana dedicata al “Festival del libro e della cultura sportiva”. Dopo la lettura della prima Lettera di San Paolo ai Corinzi, la testimonianza di un ragazzo dell’associazione “Fuorigioco” di Canneto sull’Oglio, ha ricordato la gioia di sentirsi parte di una squadra. Poi la Preghiera dello sportivo e il passo del Vangelo secondo Giovanni hanno introdotto la meditazione del vescovo Marco Busca. «Lo sport è parabola della vita: come si gioca, si vive», ha detto. «Anche io sono stato sportivo e lì ho imparato l’arte del fallimento: difficile, preziosa, necessaria per crescere. Chi cade e si rialza ha già imparato una lezione». Busca ha definito lo sport «un incontro tra corpo, mente e anima», una palestra di carattere e relazioni: «Ti educa a sostenere qualcuno e a lasciarti sostenere. Per molti ragazzi oggi è un porto sicuro: dove la famiglia è fragile, lo sport li fa sentire attesi, visti, parte di qualcosa». E ancora: «Viviamo in un tempo che rischia di farci perdere memoria, contatto diretto, concentrazione. Lo sport ci riporta volto a volto, non dietro uno schermo. Parla tutte le lingue: è una grande educazione all’inclusione». Alla domanda «Secondo voi Dio è uno sportivo?» il vescovo, osservando i giovanissimi che rispondevano di sì, ha risposto con un sorriso: « E allora chiediamo: aiutami a vincere la partita della vita e aiutami a cercarti quando sei nascosto». In conclusione, ciascuno ha deposto nella cripta un’intenzione di preghiera affidata al Preziosissimo Sangue. «Siamo una grande famiglia: insieme possiamo fare grandi cose – ha detto il delegato Tiziana Pikler ai presenti – che sia l’inizio di un cammino assieme».
Antonia Bersellini Baroni








































