MANTOVA – Collega Cittadella con Mantova e molti lo percorrono quotidianamente, anche più volte al giorno. Il Ponte dei Mulini, in particolare le sue statue, è stato al centro del primo incontro Flash d’arte a Palazzo San Sebastiano. Relatrice Roberta Piccinelli, conservatrice dei Musei Civici. I lavori per la realizzazione del cosiddetto “ponte abitato” si svolgono in dieci anni a partire dal 1180 a opera dell’artista bergamasco Pitentino che lo edifica in muratura e terra battuta. Un secolo dopo vengono costruiti i dodici mulini, su un piano ribassato, da cui prende il nome. Nel 1417 il ponte viene coperto con un tetto a spiovente e capriate lignee, copertura che rimane fino al grave danneggiamento durante i bombardamenti del 1944.
Gli ingressi ai mulini vengono poi abbelliti con marmi e sovrastanti nicchie che contengono proprio le dodici sculture degli apostoli, oltre a una tredicesima con il Cristo, dieci delle quali, superstiti dai bombardamenti e recuperate e inizialmente conservate a Palazzo Ducale, oggi sono ospitate nella loggia di Palazzo San Sebastiano, dove dialogano con tre lapide dedicatorie. Nel 1932 viene anche demolito il mulino di san Pietro ma viene salvata la scultura, oggi persa, inserita sulla porta di accesso. Il riferimento artistico delle nicchie vuote e delle statue degli apostoli ricorda la Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma.
Il prossimo appuntamento Flash d’arte è previsto mercoledì 19 giugno (ore 18) con “La sacrestia di Michelangelo. Nuovi studi e restauro”.