L’umanità e l’attualità sul palco con Moni Ovadia

MANTOVA “L’occasione dello spettacolo sarà l’opportunità di tornare a fare una bella passeggiata in una splendida città e gustare il riso alla pilota. Quella di Mantova è una bellezza speciale. L’ingresso da ponte San Giorgio è semplicemente commovente”. Lo spettacolo è “Il Romanzo della Bibbia” in programma venerdì 24 gennaio al Teatro Sociale. Le parole sono di Moni Ovadia, protagonista della rappresentazione insieme al giornalista Aldo Cazzullo, accompagnati da Giovanna Famulari per la parte musicale. È il secondo spettacolo che il duo Cazzullo-Ovadia porta in scena dopo “Il duce delinquente”.
Ovadia, come nasce questa seconda esperienza teatrale con Cazzullo?
“Il testo è tratto dal libro di Aldo Cazzullo Il Dio dei nostri padri. Il grande romanzo della Bibbia. In esso Aldo restituisce alla Bibbia la sua dimensione narrativa e i suoi valori spirituali ed etici. È un libro che parla a una platea vastissima, i due terzi dell’umanità. Purtroppo è stato fatto oggetto di rapinosità e distorsioni da parte di violenti e fanatici, integralisti e fondamentalisti. In realtà al suo interno si trovano storie che parlano ancora di noi. Non citiamo spesso fratelli coltelli? La storia di Caino non è altro che il racconto dell’insofferenza nei confronti dell’altro”.
L’Università di Pavia le ha conferito una laurea honoris causa in Lettere. In quella occasione quale è stato il titolo della sua lectio magistralis?
“L’altro e il suo ingombro. Mettiamoci nei panni di Caino. Arriva il secondogenito Abele, portatore della sua verità, che non è solo il fratello ma è anche l’altro. Caino ha difficoltà ad accogliere l’altro che è poi la base
della storia dell’umanità. L’umanità peggio di così non poteva cominciare e continuiamo a farlo. Il migrante è l’altro. Il disabile è l’altro. La donna è l’alterità, la più grande minoranza della storia dell’umanità pur essendo maggioranza. I femminicidi sono questo. L’incapacità di accettare la dignità dell’alterità”.
Altri esempi?
“Prendiamo Davide e Golia. Quanti riescono a compiere imprese che appaiono impossibili pur apparendo fragili? Pensiamo ai disabili. La mia amica Gemma Geneviève Pedrini è cieca eppure ha vinto medaglie alle Olimpiadi sugli sci guidata dalla sorella e oggi è una prodigiosa violoncellista”
Come reagisce il pubblico a teatro?
“È sempre molto concentrato. Il nostro è un invito ad ascoltare la Bibbia invece di liquidarla frettolosamente, è una fonte di ammaestramenti etici e sociali. Tutti dicono che l’hanno letta invece non è vero. Io sono ateo eppure trovo che sia un testo immenso che va rispettato, in cui ritroviamo i paradigmi della nostra vita”.
Lei non si è mai tirato indietro nel commentare i fatti di attualità. Crede nella tregua a Gaza?
“No perché ricominceranno. Il sionismo è un’ideologia criminale e adesso anche genocida. I nazionalismi sono la principale fonte delle guerre. Gli Stati Uniti di Donald Trump non sono diversi da quelli di Joe Biden. Vogliono guerre per favorire gli ultra ricchi con la scusa della libertà. Sono convinto, e non lo sono solo io, che il conflitto in Ucraina sia stato preparato dalla Nato e dietro ci sia la lunga mano degli Usa”.
Il gesto di Elon Musk alla cerimonia di insediamento di Trump?
“Perché dovrei commentarlo? È un uomo che invece di occuparsi dell’umanità dolente pensa a portare i ricchi in vacanza su Marte”.