MANTOVA Un cambio di programma in corsa, un’anteprima del concerto per non perdere l’occasione di poter dire di aver cantato a Palazzo Te.
Al PalaUnical è tutta un’altra cosa sia ben chiaro, ma Patti Smith è sempre Patti Smith anche in un’algida location come quella di un palasport cittadino, allestito in fretta e furia per colpa del maltempo in sostituzione dell’esedra che avrebbe certamente regalato altre emozioni.
Tuttavia, la poesia dell’inossidabile Patti Smith è riuscita a scaldare l’ambiente di un pubblico che a malincuore ha dovuto subire l’affrettato spostamento della location ma non è voluto mancare a questo evento speciale. Erano in duemila a seguire lo spettacolo, tra cui il sindacoMattia Palazzi, la curatrice della mostra su Picasso Annie Cohen-Solal e il direttore di Palazzo Te Stefano Baia Curioni e il console francese, e tutti hanno partecipato attivamente alle sollecitazione della sacerdotessa del rock, che ha iniziato la sua performance subito al massimo dopo un avvio soft con Ghost dance. Summer cannibals e Redondo beach hanno fatto capire subito che piega avrebbe preso la serata. Un ritmo incalzante bloccato solamente dal break per il saluto del sindaco Palazzi salito sul palcoscenico per rendere omaggio alla protagonista della serata. “Il sindaco è un signore molto gentile perché mi ha prestato il suo ombrello” ha detto l’artista.
Lei, di poche ma misurate e dense parole, si è quasi giustificata per il cambio di location ma ha poi ribadito quanto aveva già espresso in mattinata all’inaugurazione della mostra ovvero che “è un onore essere parte della vostra città”. Nonostante il tempaccio, Patti Smith ha anche parlato in italiano dicendo che “caldo”, togliendosi la giacca e continuando con uno smanicato fino ad arrivare alla fine quando l’artista ha chiuso con People have the power.