PONTI SUL MINCIO Martedì sera nella sala consigliare di Ponti è stato presentato il nuovo progetto di housing sociale che ha preso piede nell’ex casa di riposo Viganò D’Emilei Acerboni, edificio ristrutturato dalle amministrazioni comunali avvicendatesi alla guida del paese al termine di un iter durato oltre 20 anni. La struttura era un tempo destinata all’accoglienza di anziani e di bambini della scuola materna. Dopo la costruzione del nuovo asilo locale, nel 2003 il Comune ha iniziato a dialogare con la fondazione proprietaria del palazzo con l’obiettivo di dare nuova vita all’immobile. Nel 2009 è stata firmata la prima convenzione per il recupero di tutti i locali nell’arco di 10 anni e nel 2013 è stato approvato un progetto di ristrutturazione dei quattro blocchi dello stabile per un importo complessivo di quasi 1 milione e 600 mila euro. Tuttavia, i lavori non vengono avviati visto l’ingente onere finanziario per le casse comunali. Nel 2015 si stipula, dunque, una nuova convenzione e nel 2016 diventa definitivo il progetto di riqualificazione di uno dei lotti della struttura, riducendo la spesa a 1 milione e 75mila euro, di cui 805mila finanziati con un mutuo di cassa depositi e prestiti, 100mila da fondazione Cariverona e 170mila da fondazione Cariplo. Quest’ultima ha poi aggiunto altri 30mila euro per l’avvio del progetto di housing sociale. La consegna dei lavori, rallentati da criticità e dal ritrovamento di reperti architettonici, e avvenuta quest’anno. Nel frattempo il Comune ha raggiunto un accordo di collaborazione con Aspam, capofila dei nove Comuni del piano di zona di Guidizzolo, per l’avvio di un progetto di housing sociale da 500mila euro candidato ai fondi Pnrr. La ristrutturazione ha permesso di realizzare due trilocali e una zona dedicata all’accoglienza di donne in difficoltà con area comune, salotto, cucina e tre camere da letto attrezzate con lavatrice. Il progetto è stato affidato alla cooperativa sociale La Sorgente, che si occupa di gestire gli spazi e guidare gli ospiti in un percorso di 18 mesi, finalizzato al reinserimento nella comunità. «Siamo contenti di questo progetto – afferma il sindaco di Ponti Massimiliano Rossi – Per un Comune come il nostro si tratta di un atto di coraggio, visto che potremo ospitare cittadini anche da altri Comuni del piano di zona. Portiamo così avanti un discorso di solidarietà, a cui persino una comunità piccola come Ponti può contribuire. Abbiamo 11 residenti per i 15 posti disponibili, ci auguriamo di assegnare a breve anche gli altri». Sono intervenuti durante la serata anche Enrico Volpi, sindaco di Castiglione e presidente dell’ambito di zona di Guidizzolo, Daniela Turk, presidente di La Sorgente, e Mario Luciani e Elisabetta Beladelli, direttore e collaboratrice di Aspam. «Ringraziamo chi ha reso possibile questo progetto che parte da lontano – conclude Rossi – Noi abbiamo dato seguito al percorso iniziato e portato avanti da altre amministrazioni, portandolo a compimento».








































