ASOLA Stanno per terminare i lavori di riqualificazione conservativa, funzionale e tecnologica dell’abitato storico di Sorbara. L’intervento è stato finanziato dalla Regione nell’ambito del bando “Borghi Storici” con 629mila e 288 euro a fronte di un preventivo complessivo di spesa di 715mila e 100 euro. Con questo importante intervento la frazione asolana sarà così sia un borgo storico sia un borgo rurale e diventerà meta di turismo per riscoprire i valori della ruralità.
Il progetto del Comune ha previsto la riqualificazione complessiva di piazza Tosio, del sagrato della chiesa e della vecchia pesa, oltre alla strada centrale della frazione – quella vicino al palazzo Tosi Martinengo – e dell’area interessata dai giardini pubblici.
«La nostra amministrazione – spiega il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Luciano Carminati – ha creduto fortemente in questo progetto e abbiamo lavorato per elaborare una visione d’insieme che permetta di riqualificare e valorizzare Sorbara. Per questo intervento abbiamo messo a disposizione come Comune un cofinanziamento di poco meno di 86mila euro».
Abitata fin dall’Età del Bronzo, nel territorio della frazione asolana di Sorbara è presente una vera e propria necropoli antica che ha portato a scavi anche negli ultimi anni. Nel medioevo è riportata come parte della quadra di Asola assieme alla vicina ed antica località Medulfe che oggi è territorio del comune di Canneto. Le mappe seicentesche la riportano con il nome di “Sorbere” mentre nel 1800 risulta divisa in Sorbara di Sotto e Sorbara di Sopra. Pur essendo un borgo piccolo, Sorbara presenta davvero caratteristiche architettoniche importanti e una grande storia legata ai conti Tosio di Brescia. Questi nobili bresciani dopo aver acquistato diversi terreni e proprietà a Sorbara, trascorrevano le loro vacanze nella residenza sorbarese, che deve la sua notorietà al collezionista e benefattore conte Paolo Tosio che qui nacque nel 1775. Nel 1832 donò la chiesa, le due sagrestie e la piazzetta di sua proprietà alla popolazione di Sorbara in segno di riconoscenza al paese natale.