Si registra una carenza numerica di figure professionali di ogni tipo: agronomi e veterinari compresi. In un contesto di necessità di innovazione affrontato anche quest’anno al Food & Science Festival
MANTOVA – Un 2024 tra luci e ombre e un 2025 che si conferma come un anno di sfide, a partire da quella del personale – un punto sempre più critico nel comparto agricolo – ma anche dell’innovazione tecnologica, della sostenibilità ambientale, della semplificazione burocratica e del posizionamento dell’agroalimentare mantovano rispetto ai rapidi movimenti internazionali. È la valutazione di Confagricoltura Mantova sul momento attuale del settore, in Italia e in provincia di Mantova. Nel 2024 l’associazione agricola ha contato 3.596 associati (di cui 1.319 proprietari e 2.277 conduttori) per una superficie totale nella provincia mantovana pari a 70mila ettari. «Il 2024 per l’agricoltura mantovana è stato un anno perfettamente diviso a metà – è l’analisi del presidente di Confagricoltura Mantova Alberto Cortesi – Per la zootecnia si è chiuso con soddisfazione, mentre per il settore cerealicolo è stata un’annata molto negativa. A questo scenario si aggiungono le conseguenze di una Pac penalizzante per l’agricoltura mantovana e una burocrazia sempre più pesante, anche a causa di norme spesso poco chiare». Da qui l’orizzonte si sposta verso il 2025 e le sfide che attendono il mondo agricolo. «Il punto di domanda per il futuro sono le persone – prosegue Cortesi – Il ricambio generazionale è complesso e l’agricoltura soffre la carenza di personale, sia per la manodopera di base che per le figure specializzate che innovazione e tecnologia, oltre che burocrazia, oggi richiedono. Mancano anche tecnici, veterinari e agronomi. L’altra grande sfida che ci attende è quella della risposta al cambiamento climatico. Agli imprenditori agricoli, ormai, sono richiesti cambiamenti velocissimi, dobbiamo adattarci nel giro di tempi molto ristretti. Il tema delle Ngt-Nuove tecniche genomiche dovrà essere centrale. Abbiamo supportato la battaglia per il riso Tea e continueremo ad agire perché altre colture possano beneficiare di queste tecniche, che migliorano resistenza e risposta al clima». Sul piatto dei temi caldi di quest’anno ci sono anche le agroenergie. «C’è molto dibattito e serve distinguere le situazioni – spiega Cortesi – Sicuramente non possiamo essere a favore dei grandi progetti speculativi legati al fotovoltaico che sottraggono suolo fertile all’agricoltura; ci sono ancora molti tetti e altre opzioni da sfruttare. Per quanto riguarda, invece, il biometano di tipo consortile che sfrutta esclusivamente i reflui della zootecnia locale, sosteniamo questo modello virtuoso che non ha controindicazioni, se non possibili questioni logistiche, comunque risolvibili». Temi che sono stati anche al centro dell’ultima edizione di Food&Science Festival, che si è tenuta dal 16 al 18 maggio. La rassegna dedicata al rapporto tra cibo e scienza organizzata, per il nono anno, proprio da Confagricoltura Mantova, ha portato una riflessione fondamentale sui principali argomenti caldi del settore, proponendo spunti diversificati sempre accompagnati da solide basi scientifiche.
Tra i punti centrali di questa edizione quello dell’innovazione, intesa come capacità di trovare soluzioni e tecnologie innovative per impattare il meno possibile sull’ambiente e allo stesso tempo garantire una maggiore produttività del territorio. Energie rinnovabili e biotecnologie le linee guida da seguire, crescita e coesione del settore gli obiettivi a cui mirare, continuando a investire sulla formazione dei giovani nel settore dell’agri-food per colmare quel gap di personale specializzato che sempre più preoccupa l’agricoltura mantovana.






































