SUZZARA – Suzzara Tra i punti all’ordine del giorno del consiglio in programma questo mercoledì a Suzzara, non passa inosservata l’interrogazione presentata dal consigliere della Lega Elisabetta Vezzani. Oggetto dell’istanza è il credito che l’amministrazione comunale vanta nei confronti della società immobiliare sequestrata a Francesco Grande Aracri, considerato dagli inquirenti un elemento apicale della ‘ndrangheta attiva in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Una struttura collegata alla cosca Grande Aracri di Cutro, che aveva portato al sequestro di un lungo elenco di beni sequestrati tra Suzzara e il Crotonese, comprendenti 2 conti correnti, depositi bancari, 2 società di capitali, 7 appartamenti, 8 autorimesse e svariati terreni edificabili e seminativi. «Nel 2019 l’amministrazione comunale aveva dato “autorizzazione al sindaco pro-tempore Ivan Ongari a proporre formale richiesta per l’ammissione del credito” relativamente alla misura di prevenzione nei confronti di Francesco Grande Aracri, provvedimento che ha colpito, tra le altre, anche la Immobiliare Santa Maria srl – spiega l’esponente di opposizione -. L’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei Beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata aveva quindi informato l’amministrazione comunale di Suzzara in merito all’udienza di verifica crediti, datata 5 maggio 2019, da parte del Tribunale di Reggio Emilia». Secondo l’ufficio tributi il credito che il Comune di Suzzara vanta nei confronti dell’Immobiliare Santa Maria srl era, alla data del 26 novembre 2015, ammonta a 20.501 euro, cifra derivante dalla imposta municipale relativa agli anni 2009-2011. «Dal sindaco ci attendiamo delucidazioni al riguardo – prosegue la Vezzani -. Intanto gradiremmo sapere se è stato o se sarà possibile il recupero del credito e in che misura e, in secondo luogo, se le due palazzine sequestrate si trovino effettivamente, come indicato a suo tempo da diversi organi di stampa, al numero 64 di strada Carobbio, frazione di Tabellano, oppure a quale altro indirizzo». Ma più nello specifico nell’interrogazione viene chiesto se gli immobili siano interamente o parzialmente sequestrati. «Chiediamo lumi anche sulla loro gestione – conclude il consigliere della Lega – considerando che le palazzine di via Carobbio appaiono, una, quasi interamente abitata, e l’altra, abitata al solo piano terra. Allo stesso modo vorremmo sapere dal sindaco se ha avuto notizia di altre misure di prevenzione che interessano il Comune di Suzzara».
MATTEO VINCENZI