QUISTELLO – Accurata attività d’indagine e prezioso supporto del sistema di catalogazione della Soprintendenza: questi gli ingredienti principali dell’importante recupero del tabernacolo ligneo trafugato nel 2001 dalla chiesetta di Santa Lucia, frazione di Quistello, e riconsegnato ieri simbolicamente alla comunità nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato il vescovo di Mantova Marco Busca e il sindaco di Quistello Gloriana Dall’Oglio.
L’operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Venezia guidati dal maggiore Emanuele Meleleo ha portato alla scoperta dell’oggetto nella disponibilità di un collezionista di Verona, che – quanto risulta dalle indagini – ha dichiarato di averla acquistata da una persona deceduta anni prima, con l’intento di vanificare le indagini. Indagini che ovviamente sono ancora in corso per ricostruire il “percorso” fatto dal tabernacolo e i passaggi di mano che sono avvenuti. Importante, come è stato sottolineato da Debora Trevisan della Soprintendenza, il lavoro di catalogazione che dura da anni, e che coinvolge più uffici – statali ed ecclesiastici – e che consente una conoscenza più puntuale dei beni culturali. Ricordiamo infatti che i beni ecclesiastici, qualora abbiano una datazione di almeno settant’anni, sono beni sottoposti a vincolo e quindi non commercializzabili. Alla consegna dell’oggetto erano presenti anche il comandante provinciale dei carabinieri Vincenzo Di Stefano, il responsabile dei beni culturali della diocesi, don Stefano Savoia e le studentesse di restauro degli istituti Santa Paola, Oltre ovviamente all’attuale parroco di Quistello e a quello presente all’epoca del furto, e a una delegazione di fedeli della comunità di Santa Lucia.