SOLFERINO Nel recente consiglio comunale si è discusso della variazione del piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari per l’anno 2023. Il dibattito si è acceso quando il sindaco Germano Bignotti ha inserito nuovi beni del patrimonio pubblico da vendere.
«L’amministrazione ha bisogno di soldi?», ha tuonato l’opposizione. L’edificio sito in via XXIV Giugno che il Comune intende alienare ospita al piano terra un centro diurno, un ambulatorio medico ed un bar; al primo piano invece ci sono alcuni alloggi popolari dati in affitto a persone in difficoltà seguiti dai servizi sociali. Nello specifico, un appartamento dalle dimensioni di circa 140 metri quadri, attualmente occupato da una famiglia, è stato valutato dall’ente 130mila euro.
«È stato messo in vendita senza fornire alcuna perizia estimativa, come previsto dal regolamento, e senza approfondire la disponibilità», ha dichiarato il capogruppo Andrea Castelletti che ha sollevato anche forti dubbi ed evidenziato quelle che ha definito «tante criticità» nel procedere a tale vendita, perché su quell’area gravano vincoli, fin dagli anni 90, tuttora validi. «Il primo è rappresentato dal vincolo sociale istituito nel 1992 dalla famiglia che donò l’area all’ente pubblico, ove fu costruito l’immobile. Il secondo – continua ancora il leader di Vivere Solferino – è rappresentato dal fatto che, una volta acquisita l’area, il comune costruì il centro diurno e gli alloggi popolari ottenendo un contributo economico a fondo perduto di 190 milioni di lire da parte di Regione Lombardia».
Esprime poi il totale dissenso all’operazione da parte del gruppo di minoranza: «Siamo fortemente contrari alla vendita. Questi appartamenti comunali hanno uno scopo sociale e di aiuto nei confronti di famiglie bisognose. L’obiettivo è quello di metterli a disposizione di cittadini in difficoltà. Va inoltre considerata la questione economica in quanto si rischia di dover restituire parte del finanziamento ricevuto. Segnaleremo il tutto al revisore dei conti ed alla corte dei conti, visto che si rischia un danno patrimoniale».