Sparò al genere durante un lite in casa: 76enne di Castellucchio condannato a 8 anni per tentato omicidio

CASTELLUCCHIO Aveva detto di non aver sparato, di avere sentito partire un colpo, di essere svenuto e che non ricordava altro. I giudici del collegio del tribunale di Mantova l’hanno pensata un po’ diversamente e hanno condannato Nello De Angeli, 76enne ex idraulico di Castellucchio a otto anni di reclusione per tentato omicidio aggravato. Il Pm Lucia Lombardo aveva concluso la propria requisitoria chiedendo per l’imputato la condanna a 12 anni e u mese di reclusione, mentre il difensore del 76enne Cedrik Pasetti, al termine della sua arringa aveva chiesto l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato e in subordine l’assoluzione in base al secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale (formula dubitativa, di fatto la vecchia insufficienza di prove). L’ex idraulico era finito sotto accusa per il tentato omicidio del genero, il 47enne Alberto Dalseno, ferito da due colpi di pistola durante un litigio tra i due all’interno dell’abitazione da loro condivisa, il 31 maggio 2023. «Non ho sparato a nessuno. Di quella sera ricordo solo mia figlia e il proprio compagno assalirmi verbalmente, mentre mi trovavo seduto in poltrona a pulire la pistola – aveva detto De Angeli quando era stato sentito in aula -. Quindi mi hanno colpito al petto con un manico di scopa; da lì ne è nata una breve colluttazione e nel parapiglia generale ho impugnato l’arma dalla parte della canna per difendermi. Poi ho sentito esplodere un primo colpo verso di me e sono svenuto». Una versione diversa da quella che era stata fornita dal consulente della stessa difesa, il quale aveva osservato che «al netto di diverse omissioni in fase investigativa, come ad esempio la mancata analisi sulla scena del crimine dei residui di sparo (detta anche stub test, ndr)» , quella sera erano stati esplosi due colpi, «entrambi a bruciapelo, il primo colpo sia stato esploso, al culmine della concitazione del momento all’indirizzo di De Angeli e solo il secondo ai danni di Dalseno». Per i carabinieri, invece, A sparare per primo al culmine di un litigio per futili motivi, era stato il 76enne. L’anziano, durante una breve colluttazione con il marito della figlia aveva estratto la propria pistola, una calibro 7,65 regolarmente detenuta, facendo fuoco contro questi e attingendolo al torace. Quindi, forse in preda al rimorso, aveva rivolto l’arma verso se stesso esplodendo un secondo colpo che lo raggiungeva al petto. De Angeli, arrestato dopo il fatto, ha ottenuto gli arresti domiciliari lo scorso mese di maggio.