ASOLA – «E’ stato un incidente, non volevo ferirlo». Sarebbe questa la versione del 16enne che venerdì scorso ad Asola ha ferito con una pistola scacciacani un 17enne. La vittima era uscito da scuola, frequenta l’istituto Falcone, ed era sull’autobus che lo stava portando a casa, a Canneto, quando il sopracitato 16enne ha estratto l’arma dal giubbino e gli ha sparato in bocca. Momenti concitati che hanno visto poco dopo l’arrivo dei carabinieri e del 118 con il conseguente ricovero della vittima e la denuncia dell’aggressore. La questione, però, non è così chiara come invece era apparsa subito dopo l’accaduto. Come detto il 16enne, versione confermata anche dalla famiglia della vittima operata ieri al Carlo Poma nel reparto del Maxillo facciale, ha dichiarato che quello che successo è stato un incidente: voleva fare vedere l’arma, una pistola a salve trovata poco prima sul ciglio di un fosso, ma nel maneggiarla gli è partito un colpo. Il ferito sarebbe quindi sceso dal pullman sanguinante, seguito dallo stesso 16enne che gli avrebbe prestato soccorso e anche chiamato l’ambulanza. Tutto ciò, tra l’altro, sarebbe stato testimoniato anche da altri ragazzi presenti in quel momento. Ora per capire cosa sia successo e stabilire a chi appartenga la pistola, come detto anche dai carabinieri che stanno indagando grazie anche all’acquisizione delle registrazioni della videosorveglianza, occorre trovare l’arma in questione, gettata dal 16enne, forse perché spaventato, in un canale poco lontano. Per ora le ricerche hanno dato esito negativo, tanto che si pensa di far intervenire nelle prossime ore una squadra si sommozzatori.