Trovato il pirata della strada di Gazzo Veronese. Ancora grave il 53enne di Villimpenta

Il motocilista è ricoverato all'ospedale Borgo Trento di Verona

VILLIMPENTA  Restano gravi anche se in lieve miglioramento le condizioni di Maurizio Perini, il centauro 53enne di Villimpenta coinvolto nell’incidente di giovedì sera lungo la Ss 12 “Abetone-Brennero”, nel tratto tra Roncanova di Gazzo Veronese e Ponte Molino di Ostiglia, quando per schivare un pick-up che gli aveva tagliato la strada era stato costretto a sterzare a sinistra finendo per schiantarsi contro il guard-rail. Alla guida della vettura – lo si è scoperto nella giornata di ieri grazie alle indagini congiunte portate avanti dai carabinieri di Cerea e Nogara, oltre che dal Nucleo Radiomobile di Legnago – una donna di Nogara, che si era dileguata senza prestare soccorso al ferito, provocando la comprensibile indignazione generale.
Un impatto terrificante che aveva letteralmente reciso l’arteria femorale al malcapitato centauro. La Ducati con il suo conducente era poi volata a circa una trentina di metri di distanza, terminando la corsa nella scarpata della statale prendendo immediatamente fuoco e rischiando quindi di far morire carbonizzato il centauro. A dare l’allarme erano stati alcuni passanti e un paio di ciclisti, che in attesa dell’arrivo dei soccorsi si erano prodigati nell’allontanare il corpo dell’uomo dalle fiamme che stavano divampando, alimentate dall’erba secca.
Sul posto era arrivata un’ambulanza e un’automedica del Punto Sanità di Nogara e pochi minuti dopo anche l’elisoccorso di Verona Emergenza, che senza indugiare un istante trasportava Perini all’ospedale Confortini di Borgo Trento, sottoponendolo ad un delicato intervento chirurgico alla gamba sinistra, che a quanto pare gli verrà salvata.
La notizia dell’incidente si era sparsa solo in tarda serata a Villimpenta, paese dove il 53enne risiede insieme alla moglie e alla figlia, e dove abitano anche la madre e le sorelle, facendo rimanere tutti con il fiato sospeso, ma comunque speranzosi che le sue condizioni potessero migliorare con il passare delle ore. Nondimeno è cresciuta la rabbia per la dinamica di un incidente per certi versi inconcepibile, dove un semplice giro in moto serale dopo il lavoro ha rischiato di veramente di tramutarsi in tragedia.
Nel precisare che la conducente dell’auto uscita da via Ronchetrin non ha avuto nessun contatto con la moto, sgomenta il fatto che non si sia fermata. Il preoccupante fenomeno dell’omissione di soccorso è un reato in aumento negli ultimi anni che l’ordinamento punisce severamente.

Matteo Vincenzi