San Giorgio Dopo alcuni giorni di riposo per le Feste di Natale, ieri il MantovAgricoltura è tornato in palestra per mettersi alle spalle panettoni e brindisi per qualche giorno, almeno fino all’ultimo dell’anno. L’imperativo della vice capolista è prepararsi al meglio per la ripresa del campionato, prevista il 4 gennaio al PalaSguaitzer contro il quotato Ragusa (ore 17). E’ l’ultima del girone d’andata e mette in palio due punti pesantissimi per centrare il primo obiettivo della stagione, la Coppa Italia, a cui accedono le prime 4 del girone A e del B. Nel B, la regina Udine con 22 è già sicura; San Giorgio, seconda a quota 18, deve vincere per essere tranquilla e non rischiare di ritrovarsi a mettere mano alla calcolatrice per eventuali arrivi a pari punti, con scontri diretti e classifica avulsa, che potrebbero anche lasciarla, ahinoi, fuori. A 18 infatti troviamo anche Roseto e a 16 sia Matelica e Trieste che possono rientrare in corsa. Tra l’altro tutte e tre hanno avversarie abbordabilissime. Roseto gioca domenica 5 con Civitanova (terzultimo a 6 punti), Matelica va a Rovigo (6 punti) e Trieste riceve Vigarano (ultimo a quota 2). Ragusa (15 punti), l’avversaria delle sangiorgine, è invece squadra di valore, organizzata, che lotta per salire in A1, e se non fosse stata penalizzata di 3 punti per questioni burocratiche, sarebbe a quota 18 con San Giorgio e Roseto. E anche lei comunque – se Matelica e Trieste perdono – ha chance per puntare alla qualificazione, quindi come avvisa il presidente Antonio Purrone: «Le siciliane verranno a Mantova agguerrite. Non è il miglior avversario per noi in questo momento. Con una sola vittoria saremmo stati più tranquilli. Tra l’altro, noi giochiamo prima delle altre…». Se vince è sicuramente seconda, ma se perde, in un possibile arrivo a quattro a quota 18 con Roseto, Matelica e Trieste, rischia dalla seconda piazza di ritrovarsi quinta. E anche con Roseto a 20 e arrivo a quota 18 con Matelica e Trieste, considerando che ha perso con entrambe, sarebbe fuori. Meglio quindi non fare troppi calcoli e pensare a battere Ragusa. Dopo aver dettato legge con sette successi di fila, come quello pesantissimo in casa della capolista Udine, è incappata nella sconfitta con Trieste di 20 punti e di 1 con Matelica (proprio le dirette contendenti alla coppa), oltre a quella a Vicenza di 2, rilanciandosi però poi a Bolzano. Un calo? «Non parlerei di calo o flessione – afferma il presidente – A parte con Trieste, in cui non c’eravamo proprio, la nostra pallacanestro l’abbiamo sempre fatta. E chiudere l’anno espugnando Bolzano è stato un bel segnale. Perdere Laura Cremona per un infortunio ci ha penalizzato e quel ko con Vicenza ci ha lasciato l’amaro in bocca. Ci sta proprio sul gozzo. Con quei due punti in più adesso saremmo a posto. Pensiamo però a preparare la sfida con Ragusa in tranquillità. Quella è una squadra che l’anno scorso era in A1 e lottava ai vertici con Schio e Venezia, prima di chiedere il riposizionamento in A2». Per questioni economiche, dopo 4 finali scudetto perse, due Coppe Italia vinte, ha deciso di non iscriversi alla massima serie e ora, in A2, lotta per tornare nel gotha del basket. «Ha il miglior attacco (810 punti fatti, ndr) ma noi abbiamo la miglior difesa (640 subiti, ndr). Sarà una bella sfida».