Mantova Non cerca alibi nel dopo gara nella consueta conferenza stampa il tecnico della Staff Gennaro Di Carlo. “Bisogna essere onesti – dice -. Non abbiamo fatto una buona partita ed è normale che alla fine sia arrivata una sconfitta. Certo, potevamo rimetterla in sesto, ma credo sia giusto così. L’ultimo fischio arbitrale ci ha penalizzato, ma abbiamo lasciato due quarti di gara a Piacenza in modo troppo netto e, pur sapendo cosa dovevamo fare, non siamo riusciti a mettere in pratica il piano tattico studiato prima e durante la gara”. Il tecnico non accampa scuse nemmeno quando si parla degli infortunati. “Pur con l’attenuante di non aver avuto Stojanovic – continua Di Carlo – e con Thompson fermo tutta la settimana dovevamo e potevamo fare di più: non cerco nessun alibi, abbiamo giocato soltanto una brutta partita”.
L’analisi del match da parte dell’allenatore biancorosso prosegue: “Quando a metà gara ci siamo trovati sotto siamo stati bravi a riprendere la partita una prima volta e poi anche una seconda facendo però molta fatica. Non penso sia stato un calo di tensione, ci siamo allenati bene anche senza i due stranieri, Siamo arrivati corti nelle rotazioni, ma globalmente, lo ripeto, potevamo fare di più. Siamo arrabbiati più di quanto lo eravamo con Cantù”. Di Carlo tira dritto e guarda avanti, ai prossimi impegni di campionato. “Non facciamo drammi – continua -, rimbocchiamoci le maniche e torniamo in palestra per capire cosa è successo con Piacenza e quindi preparare con grande attenzione la trasferta di Casale Monferrato per poter ripartire con fiducia.”
Anche il capitano del quintetto virgiliano Riccardo Cortese non cerca scuse per la sconfitta patita contro Piacenza. “E’ stata una brutta partita quella giocata da parte nostra ed in particolare nel primo tempo. Eravamo mosci e Piacenza ha fatto una gara gagliarda mettendola fin da subito sulla bagarre. Hanno preso fiducia e con il passare dei minuti è diventato sempre più complicato rimettere in sesto la partita. Abbiamo giocato sempre rincorrendo, ma quando ci siamo fatti veramente sotto ormai era troppo tardi. Il dettaglio dell’ultimo tiro non cambia la sostanza della gara. Possiamo aver tutti gli alibi che vogliamo per le minori rotazioni, ma la partita andava ugualmente portata a casa. Cosa è mancato? Abbiamo sbagliato l’approccio e la rincorsa durante la gara. Certamente brucia di più la sconfitta contro Cantù, mentre con Piacenza forse abbiamo preso sottogamba il match pensando che in qualche modo l’avremmo comunque portata a casa”.