MANTOVA Una piccola, grande famiglia. Ora distante, per l’impossibilità di giocare e allenarsi, ma quanto mai unita. L’ABC Virtus Mantova è l’unica società cittadina di pallacanestro ad avere due squadre senior, le ragazze in Promozione e i maschi in Prima Divisione. E poi tanti bambini nel vivaio, il fiore all’occhiello. Presidente del club, e istruttore, è Simone Arru, di professione vigile del fuoco. «Sempre in servizio – racconta – anche in questo periodo complicato. E quando tolgo la divisa, corro in palestra. Ora non posso, tutta l’attività è ferma. Con lo staff cerchiamo allora di coinvolgere i nostri ragazzi, soprattutto i più piccoli, con videochiamate, giochi online, tutorial, per stare in contatto e non farli sentire soli. Sono loro il nostro patrimonio più grande. Loro e i genitori, persone veramente in gamba, che ci danno una mano».
«Noi e l’Asola – sottolinea Arru con orgoglio – siamo le uniche società mantovane ad avere due squadre nei campionati senior. Composte da ragazzi e ragazze tutti di Mantova, che magari non hanno sfondato nelle categorie più alte e qui da noi hanno la possibilità di giocare. L’obiettivo è stare insieme e divertirci, la nostra forza è la passione. Ma arrivano anche ottimi risultati: sia i maschi in Prima divisione che le ragazze in Promozione erano in testa ai rispettivi campionati. E infatti c’è un po’ di amaro in bocca per non aver potuto completare la stagione. Ora è tutto fermo, come dicevo, fino a settembre non si fa nulla. Avevamo in programma tornei e campi sportivi per i più piccoli, ma credo salterà tutto. Ed è un bel problema, anche sul piano economico. Ma siamo una grande famiglia, con valori sani, e insieme ripartiremo». La famiglia, appunto. In casa Arru ci si nutre di pane e basket. «Io, per la verità, ho giocato a calcio – svela Simone – ma la pallacanestro mi è sempre piaciuta. E sono diventato istruttore. La mia compagna, Federica (Cestari, una bandiera del basket virgiliano, ndr), ha giocato ad ottimi livelli. Anche i nostri figli se la cavano bene. Stare lontano dai campi è dura, per fortuna in giardino abbiamo un canestro».