MANTOVA Il fulmineo e per certi versi inaspettato divorzio tra Alessandro Finelli e gli Stings ha trovato ieri una spiegazione. Il 53enne coach bolognese si è infatti accordato con la Givova Scafati, firmando il contratto che lo legherà al team campano per le prossime due stagioni. Una notizia spiazzante e imprevista, perchè Finelli sembrava sul punto di rinnovare con gli Stings e la stessa Givova veniva data su altri nomi. In casa Mantova le bocche restano cucite: nell’annunciare l’addio, il club ha parlato di “separazione consensuale”, ma l’accordo lampo del tecnico con Scafati qualche malumore deve averlo creato. La dirigenza virgiliana contava di proseguire con Finelli, dopo gli ottimi risultati raggiunti in questa stagione. Ora, invece, è costretta a trovare un sostituto.
Nemmeno Finelli ha voluto rilasciare dichiarazioni, riservandosi di spiegare più avanti le ragioni che l’hanno portato al cambio di casacca. Il coach conosce bene l’ambiente di Scafati, avendo allenato la compagine salernitana nella stagione 2014-15. Dopo gli inizi nelle giovanili della Fortitudo, ha debuttato da capo allenatore nel 2000 a Livorno in A2, ottenendo subito la promozione nella massima serie. In seguito una più che dignitosa carriera che l’ha portato a: Imola, Ferrara, Pavia, Montecatini Terme, Montegranaro, Bologna (Fortitudo), Reggio Calabria, ancora Bologna (stavolta Virtus), Forlì, Scafati, Casalpusterlengo, Agropoli, Orzinuovi. Nel 2018 l’approdo alla Pallacanestro Mantovana, in A2. La prima stagione si è chiusa con il settimo posto, valso la qualificazioni alla postseason. Quest’anno, prima dell’interruzione del torneo determinata dall’emergenza covid19, gli Stings erano al quinto posto nel girone Est (15 vittorie e 10 sconfitte), in piena zona play off.