MANTOVA Non ha tradito le attese. La grande boxe ha fatto capolino alla Boni per il 6° Memorial Attilio Lasagna. Pur tra mille difficoltà, come l’impossibilità di avere il pubblico a bordo ring, nemmeno il Covid ha impedito al Comune di Mantova, con la collaborazione del procuratore Francesco Ventura, della Boxe Loreni e della Boxe Mantova del maestro Bruno Falavigna, di allestire una riunione di alto livello, capace di beneficiare anche delle riprese di Rai Sport. In un’atmosfera che via via ha elettrizzato i presenti (tutti addetti ai lavori), dispensando emozioni in un crescendo rossiniano che ha portato a due match finali bellissimi. Quello per il titolo italiano dei pesi welter fra Tobia Loriga e Dario Socci, con la difesa strenua del titolo del pugile del Team Ventura. Ma l’emozione finale l’hanno data i pesi superleggeri Arblin Kaba e Mohamed Khalladi per un international contest da brividi. Finale con un pizzico di paura per Kaba andato ko nel corso del settimo round. Tutto è finito bene per una serata di sport che ricorderemo a lungo. Nei primi tre match vittorie di Hermi con Mantegna, Lorusso con Petrovic e il pari fra Balli e Leonetti. Soddisfatto il procuratore Francesco Ventura: «Dal punto di vista organizzativo lo sforzo è stato enorme, specie in questo periodo, ma abbiamo assistito ad una serata di sport di alto livello che mi ha emozionato e divertito. Come procuratore il mio cuore è diviso tra la gioia per la vittoria di Loriga, esempio vivente di passione e professionalità, e il dispiacere per la sconfitta di Kaba. Avrebbe potuto vincere se avesse ragionato di più sul ring pur contro un avversario durissimo come Khalladi. Ma lo sport è questo e mi auguro che Kaba trovi dentro di sé la forza per poter ripartire alla grande». Va anche ricordato che Khalladi ha saputo di incontrare Kaba solo una settimana prima del match, per i due forfait degli avversari, che hanno impedito di assistere al secondo titolo italiano. Nelle parole di Tobia Loriga, 43 anni, che ha conservato il titolo dei welter, è racchiusa l’essenza della nobile arte: «Mi alleno sempre con grande entusiasmo e cerco di trasmetterlo ai miei ragazzi a Crotone. Volevo con tutte le mie forze conservare il titolo e ci sono riuscito. E’ una vita che faccio sacrifici per il pugilato. Mi piace e dedico la vittoria ai crotonesi che hanno perso o stanno perdendo il lavoro. Ci ho messo tutto me stesso e fatto grande bagarre sul ring».