Mantova L’avventura del Kaos Mantova in Serie A può davvero iniziare. Nella giornata di ieri la Covisod ha dato il via libera ufficiale. Iscrizione regolare e ora si attende per lunedì prossimo il giudizio della Divisione Calcio a 5 sulla deroga al NeoLù. L’impianto di Lunetta sarà messo a norma, per quanto possibile, in accordo con la Divisione, che quasi certamente concederà la deroga, in attesa che venga ultimato il nuovo palazzetto di Borgochiesanuova. In casa Mantova su questo fronte non dovrebbero esserci particolari patemi, anche perché sono molte le società alle prese con problemi analoghi.
Nel frattempo, il ds biancorosso Cristiano Rondelli, in tandem con Marco Calzolari, sta ultimando il roster da mettere a disposizione del tecnico Pino Milella. Manca meno di un mese all’inizio della preparazione, ma i lavori sul mercato sono a buon punto. Una cosa è certa: il Mantova non vuole fare il passo più lungo della gamba. In questi anni Bruschi e Rondelli sono riusciti a trovare il giusto sistema per mettere in piedi una squadra competitiva. Lo stesso si farà quest’anno.
L’arrivo di Calzolari, inutile nasconderlo, ha facilitato l’approdo in biancorosso degli ultimi acquisti, ufficializzati nei giorni scorsi: Zonta, Rinaldin, Bueno, Michelotto e Salas. Il mercato del Mantova però non finisce qui. Sono ancora quattro gli obiettivi di mercato. Potrebbe essere questa la settimana decisiva per trovare l’accordo con Cabeça. Il giocatore brasiliano diventerebbe il sostituto di Manzali. Un pivot di spessore: quello che servirà al Mantova per tenere testa alle big della Serie A. E poi caccia a Mateus, laterale alto, campione d’Italia con l’Italservice Pesaro nell’ultimo campionato. Il classe ’97, è cresciuto in Brasile e lanciarlo in Italia è stato proprio patron Calzolari, con il Kaos Ferrara nel 2014. Prima di passare al Pesaro, un’esperienza importante anche al Real Cefalù. Questi sono i fortini più caldi del mercato e la società virgiliana sembra essere abbastanza fiduciosa. Dopo di che si andrà a pescare altri due giovani, ma di qualità, per completare l’organico.
Tommaso Bellini