MILANO Sono stati 751 i voti espressi dalle società lombarde nella consultazione di ieri, su un totale di 1086 aventi diritto. Il merito della consultazione online, insomma, è stato quello di aver dato la possibilità ad una larga platea di realtà calcistiche di esprimere la propria preferenza. Ma la piattaforma telematica della Figc non ha funzionato granché bene. In prima battuta si erano infatti registrate 701 società, poi scese a 549 (596 comprese le deleghe), poi risalite al totale di 751. Mistero dei sistemi informatici, che andranno rodati in vista del futuro. Visto il ridottissimo scarto, ovviamente, non sono mancate le polemiche e le legittime contestazioni da parte degli sconfitti. Nessuno ha gridato al broglio elettorale, sia ben chiaro, ma dal candidato presidente Pasquali è emersa la volontà di capirne di più, tanto che il delegato bresciano ha presentato, subito dopo l’elezione, un ricorso. «E’ stata una bella competizione – ha detto Alberto Pasquali dopo qualche ora dall’esito finale -. Mi è spiaciuto vedere com’è andata l’assemblea. Le operazioni di voto hanno avuto dei problemi innegabili. Sono terminate 25 minuti in ritardo, per esempio, e molte società mi hanno detto di non essere riuscite proprio a votare (non sarebbe arrivato in tempo il PIN per esprimere la preferenza ndr)». «Non sono uno che fa polemiche – prosegue -, ma ho presentato una riserva scritta per avere una certificazione di come siano andate le cose e per rispetto delle realtà aventi diritto che hanno lamentato inconvenienti nelle operazioni di voto. Per il resto, prendo il risultato con molta serenità: abbiamo smosso il 49% della Lombardia e questo mi sembra un dato importante. Abbiamo dato un grande segnale a tutta la politica sportiva, intercettando una voglia di cambiamento delle associate di cui bisognerà tenere conto. A Roma dovranno considerare la nostra voglia di autonomia, le società sono stufe di un certo sistema». Fa eco a Pasquali il candidato mantovano Paolo Loschi: «Ho ricevuto numerosi messaggi da parte di società che non hanno potuto votare. Serve tempo per appurare cosa sia effettivamente accaduto, agiremo di conseguenza».