MANTOVA Domenica il derby al “Lusetti” di Castiglione, tra mastini e Castellana. A “giocarlo” virtualmente per noi il grande ex di entrambe le squadre Fabrizio Avanzini, attualmente in forza alla Villimpentese. E con il cuore, ovviamente diviso a metà: «Come tutti i derby – racconta l’ex rossoblù e biancazzurro – sarà una gara a sé. E’ sempre stata una delle partite più sentite nel Mantovano. Avendo vissuto su tutte e due le sponde, ricordo che si trattava di una vera e propria sfida di campanile, che nessuno voleva perdere. In cuor mio spero finisca in pareggio. Mi aspetto sicuramente una sfida combattuta, bella e accesa, fin dai primi minuti, tra due formazioni che, in questo momento, stanno lottando per obiettivi diversi». Cosa ti è rimasto degli anni vissuti tra Castel Goffredo e Castiglione? «Per quanto riguarda la mia avventura a Castel Goffredo – ricorda – sono stati due anni di Serie D davvero fantastici. Giocavo in una squadra veramente affiatata e forte e con mister Vincenzo Cogliandro, una persona squisita e molto competente. Senza dimenticare la società, che ci ha sempre trattati con i guanti. Di quei tempi, mi porto nel cuore un ricordo meraviglioso. In seguito sono passato sull’altra sponda, quella dei cugini mastini. All’epoca il Castiglione aveva appena conquistato la C2, quindi mi sentivo un po’ più tranquillo perché non avrei dovuto affrontare il mio passato vista la diversa categoria. Anche qui mi sono trovato subito molto bene, e la prova è il mio primo gol messo a segno tra i professionisti, contro il Mantova. Ho dei bei ricordi, sia calcisticamente parlando, che umanamente». Gli “highlights” della carriera di Avanzini: «Con la Castellana sono due: la vittoria nella finale d’andata dei play-out contro il Trento per 5-0. C’era lo stadio pieno di tifosi e ne successero di tutti i colori, tra cui la mia doppietta, in una gara incredibile. L’altro invece è la doppietta segnata proprio contro il Castiglione, in un periodo non semplice per me perché avevo appena perso mio padre. Con il Casti, invece il ricordo più bello che ho è la vittoria in Coppa Italia contro il Mantova. In quella gara segnai proprio a Marco Festa, l’attuale portiere del l’Acm, con un tiro dalla distanza che finì sotto l’incrocio dei pali». Hai qualche rammarico riguardo queste due esperienze? «Nessuno perché ho sempre dato il massimo. Ovvio che poi lasciare entrambe le squadre, è stato un dispiacere per me, però devo dire che sono rimasto in buoni rapporti con tutti».