MANTOVA Questa settimana la Serie A deciderà la data di ripartenza (giovedì incontro decisivo tra Governo e Figc). La B e la C osservano con estremo interesse, perchè dall’esito di questa ripartenza dipenderà anche il loro destino, inteso come chiusura della stagione 2019-20. Il Mantova, invece, è già al lavoro per la prossima annata, forte del biglietto con grossa lettera “C” stampata, in attesa solo del timbro della Figc (Consiglio previsto il 3 o 4 giugno). Ottenuta la garanzia che questo timbro è un pro forma, in viale Te si sono già messi all’opera per pianificare il futuro.
Le prime mosse, in realtà, riguarderanno la stagione appena dichiarata conclusa, con la definizione delle pratiche relative ai tesserati (mensilità non versate), rapporti con gli sponsor, la questione abbonati. A proposito di quest’ultima, il recente Decreto Rilancio ha stabilito, in alternativa al rimborso per le partite non disputate, il rilascio di un voucher di pari valore da utilizzare entro un anno per spese nei negozi indicati. Sembra questo l’orientamento preso dal Mantova, ma restiamo in attesa di chiarimenti.
Chiuso il capitolo 2019-20, si aprirà quello relativo al 20-21. Con l’incognita che tutti conoscono: quella delle riforme che potrebbero cambiare il volto del calcio italiano, riducendo a 60 le squadre professionistiche e ripristinando il semiprofessionismo in C. Non una gran notizia per il Mantova, almeno sulla carta. Ma fonti molto vicine a viale Te tranquillizzano sulla volontà di Maurizio Setti di proseguire col Mantova. Anche se un’eventuale C2 non garantirebbe gli stessi benefici (a livello di visibilità e valorizzazione dei giocatori) di una C “prof”.
Il primo nodo da sciogliere sul fronte tecnico sarà ovviamente legato al direttore sportivo e all’allenatore. Da una parte Emanuele Righi e dall’altra la coppia Gianluca Garzon-Matias Cuffa attendono direttive dalla società. Difficile prevedere le tempistiche: il (possibile) prolungamento dei campionati ad agosto sposta in avanti anche la nuova stagione, che a questo punto potrebbe partire ad autunno inoltrato (sempre Covid permettendo). Di tempo per allestire il nuovo organico, insomma, ce n’è in abbondanza. Per questo le scelte della proprietà per quanto riguarda ds e mister potrebbero non essere immediate. Il nuovo Mantova sarà comunque una squadra rinnovata e giovane, con parecchi elementi provenienti dal vivaio del Verona e un gruppetto di 4-5 giocatori esperti: questo perlomeno sostengono i cosiddetti beninformati.
Non sono invece attese novità sul fronte societario. Detto di Setti che ha confermato il suo impegno (nei giorni scorsi c’è stato anche un contatto col sindaco di Mantova Mattia Palazzi, in previsione di un incontro che avverrà a breve), restano in sella anche il presidente Ettore Masiello e il suo vice Gianluca Pecchini, mentre il nuovo socio Marco Bogarelli al momento sembra più defilato, almeno sul piano operativo. Sia come sia la macchina biancorossa, dopo mesi di stallo e in un panorama ancora indefinibile, s’è finalmente rimessa in moto. Per ora può bastare.