Calcio – Prima l’educazione, poi il risultato: il buon esempio di Elia Pavesi

Elia Pavesi premiato a Macerata
Elia Pavesi premiato a Macerata

MANTOVA L’etica, il rispetto, la buona educazione. Quanti, nel calcio sguaiato e viziato dei giorni nostri, sarebbero disposti ad anteporre questi valori al risultato sportivo? Forse pochi. Tra questi c’è sicuramente Elia Pavesi, l’allenatore mantovano della Primavera della Cremonese. Elia è stato premiato a Macerata, dai responsabili della produzione Sky La Giovane Italia, per un episodio di cui è stato protagonista lo scorso 7 maggio.
Frosinone-Cremonese, gara di ritorno dei quarti di finale del campionato Primavera 2. I ciociari hanno vinto 2-1 il match d’andata, alla Cremo serve un successo con due reti di scarto. Primo tempo bloccato. A inizio ripresa mister Pavesi inserisce il suo bomber, che nel giro di due minuti segna il gol del vantaggio. Ma la sua è un’esultanza di rabbia: evidentemente offeso per l’esclusione dall’undici iniziale, il ragazzo rivolge al suo allenatore frasi irriguardose. Pavesi intuisce, chiede spiegazioni ma il baby insiste. Da qui la decisione coraggiosa di sostituirlo immediatamente, tra gli applausi del pubblico di casa. A costo di rimetterci sul piano sportivo, considerato l’impatto strepitoso che il ragazzo aveva avuto sul match.
«Ho agito mettendo il fattore educativo davanti a tutto il resto – spiega Pavesi – . L’ho fatto per dare un esempio non soltanto al ragazzo, ma anche a tutti i suoi compagni di squadra. Quando i nervi sono tesi può succedere che si perda il controllo. Ma il rispetto non deve mai venir meno. Questi sono i valori in cui credo, gli stessi che promuove anche la Cremonese. La società ha appoggiato a 360 gradi la mia scelta e per questo la ringrazio. Mi ha fatto molto piacere ricevere il premio, oltretutto in una serata speciale e alla presenza dei vertici del calcio giovanile italiano (da Viscidi a Nicolato)». Per la cronaca, il ragazzo e la sua famiglia si sono subito scusati con Elia. Anche questo un bel gesto, in un mondo sempre meno incline al pentimento.