CASTEL GOFFREDO Ufficializzata la nomina, ormai ampiamente annunciata da settimane di Alessandro Novellini a superdirettore della Castellana (sia generale, sia sportivo), inizierà il nuovo corso in casa biancoceleste: già nelle scorse settimane vi avevamo dato conto di come il dirigente di Redondesco, trapiantato a Castel Goffredo (ora anche sportivamente parlando), avesse già cominciato a lavorare, di concerto con il tecnico Alessandro Cobelli (per la prima volta solo allenatore e non più manager all’inglese) per l’allestimento della squadra 2021/2022.
«Avrò molte responsabilità, ma sono affascinato da questa sfida – spiega Novellini – sarà mio compito cercare di riorganizzare anche il settore giovanile biancoceleste. Non faremo rivoluzioni, stiamo già lavorando per migliorare la “macchina” step by step». Per quanto riguarda la prima squadra, l’obiettivo è quello di confermare la maggior parte dei giocatori: «Ci piacerebbe tenere gran parte del gruppo – confessa Novellini -, in queste settimane mi sto confrontando con Cobelli per avere i feedback. Chiaro che qualche idea già ce l’abbiamo per la testa. Vorremmo arricchire la rosa con un innesto per reparto, per proseguire il percorso di crescita già intrapreso nelle scorse stagioni e che ora va completato».
Una svolta, quella della Castellana, che si rifletterà anche sulla “politica”: con l’arrivo di Novellini, la società goffredese è destinata a collaborare con il nuovo delegato Nicola Sarzi: «Ho già chiesto di far parte del tavolo tecnico provinciale coordinato dal patron dell’Asola Tozzo: se ci sarà opportunità di poter partecipare, sono disponibile – spiega Novellini -, altrimenti darò il mio contributo all’esterno». Con questa dichiarazione la Castellana si sfila ufficialmente dalle società sull’Aventino (inizialmente 38, poi comunque una trentina) profondamente critiche con le nuove iniziative della delegazione mantovana. «A mio avviso è arrivato il momento di collaborare tutti insieme per il bene del movimento mantovano – prosegue Novellini -, il tavolo tecnico mi sembra una bella opportunità per dire la propria sulle numerose tematiche che dovremo affrontare nel corso del post-Covid».