MANTOVA Tra gli artefici della rinascita del Mantova dopo il fallimento del 2017, Gianluca Pecchini è rimasto negli anni successivi uno dei punti fermi del club di viale Te. Socio e membro del cda, attualmente ricopre il ruolo di vicepresidente. Con lui facciamo il punto della situazione a 360 gradi, quando al termine del campionato mancano ancora 4 partite (più eventuali e auspicati play off).
Pecchini, che annata è stata?
«Tribolata. Condizionata dalla pandemia, che ha lasciato ferite non semplici da rimarginare».
Cominciamo dal fronte tecnico. Il Mantova ha raggiunto in anticipo l’obiettivo salvezza…
«Tutti avrebbero sottoscritto un risultato del genere. Ora abbiamo la possibilità di qualificarci per i play off. Ci aspettano, come si dice in questi casi, quattro finali».
Cosa pensa del caso Sambenedettese?
«Premesso che non è bello far leva sulle “disgrazie” altrui, ci sono delle regole che vanno rispettate: mantenere una società solida dal punto di vista finanziario è fondamentale per il calcio del futuro. Noi lo stiamo facendo, a costo di sacrifici e rinunce, inevitabili di questi tempi. Chi non lo ha fatto è giusto che ne affronti le conseguenze. Mi auguro che la penalizzazione venga data il prima possibile per salvaguardare la regolarità delle ultime giornate».
Il Mantova arriverà ai play off?
«Io sono fiducioso. Sarebbe un premio meritato per il bel campionato che la squadra ha condotto. E poi non abbiamo pressioni particolari, perchè il nostro obiettivo l’abbiamo già raggiunto. Anche questo aspetto può agevolarci».
Come giudica il lavoro di Troise?
«Quarantasette punti in 34 partite, decimo posto in classifica, salvezza raggiunta con 5 giornate d’anticipo, in corsa per i play off. Direi che in questi dati c’è già la risposta».
Tra le note più liete della stagione c’è l’eccellente rendimento di capitan Guccione. Se l’aspettava?
«Sì, la società ha sempre riposto una grande fiducia in Filippo e lui l’ha ripagata. È un trascinatore, un condottiero. Oltretutto mantovano. Rimarrà un nostro baluardo anche per gli anni a venire».
Quanto avrebbe beneficiato il Mantova della presenza dei tifosi?
«Sono convinto che la pandemia abbia annullato il vantaggio di giocare in casa. In certi casi la nostra curva ci avrebbe sicuramente dato una grossa spinta. Ma ho un sogno».
Qual è?
«Che le porte degli stadi possano riaprirsi, magari parzialmente, in occasione dei play off. Con il Mantova in corsa, ovviamente. Sarebbe una doppia festa per noi. Anche perchè la pandemia avrà anche impedito alla gente di entrare allo stadio, ma fortunatamente non ha spento la passione e l’affetto dei tifosi verso l’Acm. Anche grazie ai giornali, alle tv e alle varie piattaforme».
Cambiamo argomento. A che punto siamo col progetto Mantovanello? Il via libera si fa attendere…
«Non sono preoccupato. Quello per la realizzazione del centro sportivo è un percorso ormai tracciato. Certo, le priorità di questo periodo sono altre e possono aver influito su dinamiche e tempistiche. Ma sono convinto che entro la fine del campionato avremo il via libera per quella che diventerà una vera e propria pietra miliare. Che mai il Mantova ha avuto nella sua storia».
Sul fronte marketing quanto è stato complicato gestire questa stagione?
«Lo è stato. Ma a queste difficoltà hanno fatto da contraltare la serietà e la correttezza di tutte le aziende che ci hanno sostenuto e continuano a farlo. Il loro è un sostegno economico, ma anche morale. E per questo le ringraziamo».
Un altro fronte che ha patito le restrizioni di questa stagione è stato il settore giovanile…
«Esattamente. Il nostro vivaio è stato colpito in maniera pesante ed anche in questo caso vorrei ringraziare i tecnici, i collaboratori e le famiglie che si sono prodigati. Avevamo molti progetti ambiziosi: dalle affiliazioni con altre società all’apertura al calcio femminile e a quello dei diversamente abili. Ci rifaremo la prossima stagione».
Sul fronte societario, cosa comporterà l’improvvisa scomparsa di Bogarelli?
«Abbiamo perso un grande dirigente, un uomo che ha dato tanto al calcio e che sarebbe stato una risorsa molto importante per il Mantova. Per quanto riguarda il fronte azionario, al momento non ci sono novità».
Quali progetti per il futuro della società?
«La nostra crescita passa attraverso il consolidamento della società, l’allestimento di una squadra competitiva per la prossima stagione e la realizzazione del centro sportivo».
Qual è la prossima iniziativa di cui vorrebbe occuparsi?
«Non vedo l’ora di organizzare la campagna abbonamenti per la prossima stagione. In un clima di rinnovata fiducia e con la luce sempre più visibile in fondo al tunnel».