Suzzara Lo strano caso del Suzzara, dottor Jekill e mister Hyde. Brutto anatroccolo in campionato, in cui ha chiuso il girone d’andata in penultima posizione con appena 10 punti, davanti solo alla Governolese; e splendido cigno in Coppa Italia, fresco di qualificazione alle semifinali (affronterà in marzo il Casteggio in una doppia sfida andata e ritorno) dopo aver battuto la corazzata Pavonese a casa sua, con un secco 2-0. Il che porta ad un autentico paradosso: i bianconeri potrebbero ottenere la promozione in Eccellenza vincendo la Coppa, ma rischiano grosso di finire in Prima Categoria se non risaliranno la china in campionato. E’ la sintesi di una stagione double face, con un finale però ancora tutto da scrivere. Le premesse estive certamente erano diverse, poi sono arrivati gli affanni del campionato, l’esonero di mister Bizzoccoli e l’addio del dirigente Dalmaschio, entrambi ora alla Governolese. La squadra guidata da Cocconi e Accialini continua a stentare nel torneo di Promozione (l’ultima gara di andata l’ha persa 5-2 a Lodrino), mentre ha trovato nelle gare secche di Coppa la sua dimensione.
La sosta è giunta propizia per “guardarci dentro”, come si dice. Domenica 22 gennaio si riparte e il Suzzara sarà ospite della Nuova Valsabbia per una sfida che sa già di spareggio salvezza. Ne parliamo con l’attaccante Valerio Terragin, uno degli elementi più esperti della squadra bianconera. «Il successo in Coppa con la Pavonese è stato meritato e dimostra che la squadra è in crescita – dichiara l’attaccante – ma la Coppa è una cosa e il campionato tutt’altra. Nel ritorno dovremo cambiare passo, anche perchè ci tocca subito lo scontro diretto con la Nuova Valsabbia. Vincere quella partita sarebbe fondamentale per il morale, ma soprattutto per la classifica perchè andremmo a guadagnare subito una posizione. All’interno dello spogliatoio c’è stato sempre un buon equilibrio, fuori forse qualcosa non ha girato per il verso giusto. Il cambio di allenatore ha comportato evidentemente un modo nuovo di gestire la squadra, ma in campo vanno i giocatori e siamo noi che dobbiamo fare qualcosa in più per risalire la china in classifica. Ben vengano i nuovi innesti ed è importante il ritorno di Manuel Dondi, che ha avuto problemi fisici. In gruppo ci sono tanti giovani bravi, hanno qualità. Ma un conto è giocare e mettersi in evidenza nei campionati giovanili; altra cosa è cavarsela in Promozione. E’ ovvio che devono crescere e maturare, ma tocca agli atleti più esperti dare l’esempio e prendersi le responsabilità di guidare la squadra nei momenti difficili».