MANTOVA Sulla sua carta d’identità, alla voce “ruolo”, c’è sempre stato scritto “centrocampista”. Da qualche mese a questa parte la definizione è cambiata: ora recita “terzino sinistro”. Cristiano Bani è entrato perfettamente nella parte e, grazie alla sua duttilità, il Mantova si è ritrovato con un difensore in più.
Sei rimasto stupito anche tu?
«Sì, lo ammetto. È chiaro che più giochi e più acquisisci fiducia. Questa continuità mi era mancata negli ultimi anni, ora ce l’ho e mi sta aiutando».
Insomma, Possanzini ci ha visto lungo…
«Sì, speriamo (sorride). Già l’anno scorso mi aveva provato in questo ruolo, che non avevo mai ricoperto. Ho lavorato per adattarmi e ora mi sento sempre più sicuro».
Il Mantova viene dalla sconfitta di Bari. Cosa non ha funzionato?
«Beh, hanno deciso due gol su calci piazzati. Serve maggiore attenzione perchè in partite così equilibrate, questi errori possono risultare decisivi. Nel primo tempo potevamo essere più puliti e coraggiosi, nel secondo siamo sempre stati nella loro metacampo».
Però avete creato una sola occasione, peraltro ghiottissima, con Mensah…
«È vero. Ma c’è stato un momento in cui ero convinto che il pari stesse arrivando. L’espulsione di Trimboli ci ha danneggiati: col nostro modo di giocare, l’uomo in meno si avverte».
A proposito: espulsione giusta o eccessiva?
«Non saprei. L’arbitro ha avuto modo di riguardare più volte l’episodio al Var, quindi accettiamo la decisione».
Noti differenze nel metro di giudizio degli arbitri rispetto alla C?
«Noto che puniscono poco i tanti falli che subiamo. Del resto, in B si gioca un calcio più fisico e su tanti scontri gli arbitri lasciano correre. In C si tendeva a fischiare di più».
Un punto in tre gare esterne: il Mantova soffre il mal di trasferta?
«Sicuramente in casa avvertiamo una spinta formidabile da parte dei nostri tifosi, e questo può darci una carica in più. Però lo spirito con cui affrontiamo le partite è sempre lo stesso, che giochiamo in casa o fuori. Quindi questo “mal di trasferta” penso sia una casualità».
Lo scorso anno la difesa era un vostro punto di forza, quest’anno già 7 gol subiti in 5 partite…
«In B c’è maggiore qualità degli avversari, che approfittano di ogni minimo errore per punirti. Inoltre il nostro gioco ci espone di più ai rischi, così come d’altro canto dovrebbe portarci a creare di più. Insomma, è vero che abbiamo preso qualche gol di troppo, però non credo sia motivo di allarmismo».
Cosa manca a questo Mantova per decollare?
«Secondo me dobbiamo prendere ancor più consapevolezza della nostra forza: poche squadre in B sanno esprimere il calcio che facciamo noi. Dobbiamo essere più spavaldi e coraggiosi».
Tu sei uno dei tanti che in B non avevano mai giocato…
«Sì, e devo dire che l’impatto è stato positivo anche per me. La qualità è certamente superiore, però non ho mai avvertito così tanta confidenza come quest’anno. Sono contento».
Domenica arriva il Cittadella: obiettivo riscatto?
«Partita non semplice. Il Cittadella è una squadra giovane e organizzata, in B si è sempre messa in luce. Il Mantova deve stare con le antenne dritte e tramutare in carica il veleno post-Bari».