Dorsino (Tn) Dalle stelle alle passerelle il passo è breve. Archiviata l’amichevole di lusso col Napoli, andata in scena sabato a Dimaro, il Mantova si è tuffato in un meritato glamour autocelebrativo con la presentazione della squadra in piazza a Dorsino, organizzata dalla Pro Loco locale. L’evento è andato in scena nel tardo pomeriggio di ieri di fronte a un discreto nugolo di tifosi e curiosi (circa 200), alcuni dei quali saliti sulle Dolomiti di Brenta appositamente da Mantova. Giocatori, staff, dirigenti: tutti a ricevere l’applauso e il sostegno per una stagione che promette palpitazioni e, si spera, soddisfazioni.
Siamo a metà del soggiorno trentino, e il bilancio di questi primi giorni di lavoro è indubbiamente positivo. Mister Possanzini sta inculcando il suo credo calcistico ai nuovi arrivati, che a loro volta procedono nell’amalgama con gli eroi della promozione della scorsa stagione. Le goleade con Molveno e Castiglione sono servite a rompere il ghiaccio, mettere benzina nelle gambe e riprendere confidenza con gli automatismi di gioco. Col Napoli la curiosità era tutta nel vedere la squadra per la prima volta al cospetto di una delle big del calcio italiano, nonchè candidata allo scudetto. L’impatto non è stato confortante: tre gol subiti in 17 minuti e una generale sensazione di smarrimento. Poi però Burrai e compagni hanno preso le misure, forse complice un rallentamento degli avversari. Ed hanno messo in mostra le solite qualità: ordine, organizzazione, compattezza, personalità. Aggiungiamoci pure l’estro dei singoli, vedere per credere un paio di giocate di Fiori che hanno strappato gli applausi dei presenti.
A proposito di singoli, dicevamo dei volti nuovi. La curiosità di vederli all’opera non è stata appagata del tutto: Mancuso non sembra ancora a fuoco, Solini è stato poco impegnato, e pure Cella sembra in fase di apprendistato. Qualche promettente fiammata è giunta da Ruocco, mentre purtroppo non s’è ancora visto Artioli, alle prese con un vecchio infortunio. Al contrario, indicazioni confortanti sono giunte alla voce “esperimenti”, vedi Bani difensore (centrale o di fascia) e soprattutto Debenedetti mezzala. Peccato per l’infortunio di Radaelli, anche se Fedel non l’ha fatto rimpiangere. Da accogliere col sorriso il ritorno di Maggioni, a cinque mesi dall’ultima presenza. Insomma, le basi solide su cui lavorare certamente non mancano. È vero che il tempo scarseggia (tra meno di un mese sarà già campionato) e l’organico va completato, ma questo vale per tutte. Ottimismo e fiducia continuano a regnare tra San Lorenzo e viale Te.