MANTOVA Chi meglio di Alfio Pelliccioni per fare le carte a Catanzaro-Mantova, che sabato allo stadio Ceravolo darà il via al ciclo natalizio del campionato? Pelliccioni ha di recente dato l’addio al ruolo di direttore sportivo per abbracciare quello di talent scout, a capo di un’agenzia di San Marino operativa a livello mondiale. Ma Catanzaro e Mantova sono state due piazze centrali nella sua lunghissima e prestigiosa carriera.
Quali ricordi, direttore?
«A Catanzaro sono stato nella stagione 2021-22 perdendo la semifinale play off in C. Portai mister Vivarini, bomber Iemmello e altri giocatori importanti. L’anno dopo il mio amico Magalini fu bravo a completare l’opera e arrivò la promozione in B. Comunque in Calabria sono stato bene».
E a Mantova?
«Beh, basta dire che è stata la società dove ho militato per più tempo: 4 anni, 6 mesi e 15 giorni. Non è un caso che mi tenga a memoria questi numeri. A Mantova ho vissuto tempeste societarie di ogni tipo, ma sono stato veramente bene. E ci ho lasciato il cuore. Tra tutti i presidenti che ho avuto, il mio preferito resta Bompieri».
Rimpianti?
«Il più grosso riguarda Juric, che proprio io portai a Mantova. Se fosse rimasto avremmo avuto buone probabilità di salire in B perchè stava nascendo una squadra davvero competitiva. Ma subentrò una nuova proprietà e i programmi cambiarono».
Veniamo al presente, alla partita di sabato…
«Si gioca al Ceravolo, campo ostico. Il Catanzaro ha un grande pubblico, uno dei migliori che ho incontrato nella mia carriera. Può incidere molto con il suo calore. Quanto alla squadra, è vero che non ha più Vivarini però può vantare un organico attrezzato e un anno in più di esperienza in B. Detto questo, c’è un ma…».
Ovvero?
«Il Mantova. Chi affronta i biancorossi, anche le squadre più forti, deve stare attento. Perchè il Mantova ha un modo di interpretare il calcio che può mettere in difficoltà chiunque. Il fatto di aver mantenuto l’ossatura dello scorso anno è un ulteriore vantaggio».
Chi ha il merito maggiore?
«Penso sia stato un bel lavoro d’insieme. Piccoli si è dimostrato un presidente serio; Possanzini un ottimo allenatore; e Botturi un dirigente competente».
Il Mantova non ha mai vinto in trasferta…
«Prima o poi deve succedere. È la legge dei grandi numeri».
Dove può arrivare l’Acm?
«So che la salvezza è il loro obiettivo. Ma secondo me potrebbe pure arrivare ai play off. O giù di lì».
Prima dell’arrivo di Botturi, nell’estate 2023, si era fatto anche il suo nome…
«Dico solo che io a Mantova sarei tornato di corsa».
Qual è la sua impresa più grande da ds?
«La promozione in B del Portogruaro».
E il rammarico?
«Non essermi mai messo alla prova in B. Un po’ anche per colpa mia: bisognava salire sul carro giusto e non l’ho fatto».
Ora una nuova carriera…
«Scovo talenti. Chissà, magari qualcuno lo regalerò proprio al Mantova… Ne sarei felice».