Calcio Serie B – Radaelli: “Orgoglioso e felice di rappresentare il futuro del Mantova”

MANTOVA Prosegue la campagna green del Mantova che ieri ha annunciato il prolungamento di contratto anche per Nicolò Radaelli. Dopo quelli di David Wieser e Giacomo Fedel, è arrivato un altro rinnovo fino al 2027. Per il terzino destro è stata la prima stagione tra i professionisti. Il classe ’03 è riuscito a collezionare ben 24 presenze, condite con 5 gol e altrettanti assist.
Nicolò, anche tu farai parte della cerchia ristretta di giocatori “longevi”…
«Da una parte me lo aspettavo, mentre dall’altra no. Nel contratto che ho firmato l’anno scorso, la data di scadenza era a giugno del 2026. Ma appena il direttore (Botturi, ndr) mi ha informato della notizia, ero super felice. La mia intenzione è sempre stata quella di rimanere a Mantova».
Riavvolgendo il nastro, ti aspettavi una stagione così?
«Assolutamente no. Però piano piano, gara dopo gara, abbiamo capito che avremmo potuto fare qualcosa di straordinario. A dirti il vero, ancora adesso non ho realizzato quanto e cos’è accaduto».
Il momento più bello che ti è rimasto impresso?
«La gara di Padova dove abbiamo vinto 5-0. La sera prima il mister ci ha fatto rivedere tutti i gol che avevamo segnato fino a quel momento».
Dei tuoi 5, qual è stato il più bello?
«Di sicuro quello al Vicenza. Ma non escludo anche le gioie personali con Pro Sesto e Pergolettese».
A differenza degli scorsi anni, si è visto un gruppo più affiatato. Può essere l’arma in più di questo Mantova?
«Penso proprio di sì. Fin dal ritiro abbiamo visto che dentro di noi c’era un “fuocherello”. Col lavoro e l’armonia siamo riusciti a farlo diventare la nostra scintilla e la vittoria del campionato ne è la dimostrazione».
Assieme a Wieser e Fedel sarai il futuro dei biancorossi…
«Questo me lo aspettavo. Il direttore me ne aveva già parlato, facendomi capire di voler puntare sui migliori giovani. Ora che ne faccio parte, sono veramente contento e orgoglioso di indossare questa maglia».
Per te sarà il primo anno tra i cadetti…
«Già, non vedo l’ora. Mi aspetto che si alzi il livello tecnico e fisico. Ma se continueremo a lavorare con umiltà e spensieratezza, sono sicuro che potremo toglierci delle belle soddisfazioni».
C’è una storia dietro al tatuaggio che vi siete fatti?
«È nato tutto all’improvviso. Durante un pranzo, ho detto ai ragazzi che ci saremmo dovuti tatuare qualcosa a fine stagione per ricordare l’avventura. Alla fine siamo riusciti a vincere e ci siamo tatuati “sento un Brivido” che cantano i tifosi».
Prima di tornare a correre però, un po’ di riposo…
«Farò un paio di weekend con i miei amici a Milano Marittima. Martedì ho parlato con Wieser e non vediamo l’ora di tornare a Mantova».

Samuele Elisse