Calcio Serie B – Verso Bari-Mantova: storie di grandi ex e protagonisti mancati

Mattia Aramu
Mattia Aramu

MANTOVA No, per loro Bari-Mantova che andrà in scena sabato al San Nicola non sarà una partita come le altre. Parliamo di quattro personaggi che, più o meno direttamente e con maggiore o minore fortuna, hanno legato le loro sorti ad una delle due squadre ed oggi si ritrovano dall’altra parte. Si tratta di Giuseppe Magalini, Valerio Di Cesare, Kevin Lasagna e Mattia Aramu.
Giuseppe Magalini è senza ombra di dubbio l’uomo copertina. Mantovano di Malavicina, è stato artefice della magnifica scalata del Mantova dalla C2 fin quasi alla A, ai tempi di Castagnaro prima e Lori poi. Di quel Mantova, Magalini era il direttore sportivo: sua l’intuizione (vincente) di puntare sull’esordiente Di Carlo come allenatore; sua l’idea di portare in riva al Mincio giocatori come Tarana, Cioffi, Brambilla, Grauso, Godeas, Corona, giusto per citare alcuni grandi protagonisti di quelle stagioni. Anche negli anni successivi all’esperienza mantovana, Magalini si è confermato dirigente di razza con esperienze positive a Grosseto, Alessandria, Reggio Emilia, Vicenza (promozione in B) e Catanzaro (altra promozione in B). Quest’anno ha accettato l’offerta del Bari, alla ricerca di stabilità dopo una stagione complicata. E sabato tornerà a sfidare il “suo” Mantova, che ancora oggi segue con affetto, tanto da usare la prima persona plurale (“noi”) quando parla pubblicamente dell’Acm.
Tra i giocatori che Magalini portò al Mantova c’era anche Valerio Di Cesare. Era il gennaio 2006. Il difensore romano si era messo in luce nelle giovanili della Lazio, era finito addirittura al Chelsea, dopodichè si era un po’ perso. Proprio a Mantova, dove rimase fino al giugno 2008, uscì dal limbo aprendosi una carriera più che dignitosa che lo portò fino in Serie A. Nel Bari ha trovato una sorta di seconda giovinezza, giocando fino a 41 anni, divenendone capitano e andando spesso in gol (7 nella stagione 2018-19, 5 nella scorsa). A malincuore ha appeso gli scarpini al chiodo lo scorso giugno per intraprendere la carriera da dirigente. E quale miglior mentore del suo ex ds Magalini? Detto fatto: proprio al fianco del “Mago”, in questa fase, Di Cesare sta imparando i trucchi del mestiere.
Sempre tra i pugliesi, ma spostandoci in campo, non si può non menzionare l’attaccante Kevin Lasagna. Lui nel Mantova non ha mai giocato, però è mantovano (di San Benedetto Po) e nella provincia virgiliana è cresciuto calcisticamente: Sambenedettina, Suzzara, Sant’Egidio San Pio X, fino alla Governolese dove è esploso a suon di gol in Promozione. Da lì un’ascesa inarrestabile che l’ha portato al Cerea e all’Este in D, e poi direttamente in B nel Carpi senza passare per la C. È stato uno dei grandi protagonisti della promozione in A degli emiliani, poi tre buonissime stagioni all’Udinese che gli hanno addirittura spalancato le porte della Nazionale (7 presenze all’attivo). La flessione al Verona, l’esperienza in Turchia e ora il ritorno in Italia, in cerca di riscatto a Bari. Quest’estate poteva finire al Mantova (ha avuto anche un colloquio con Botturi), ma l’Acm gli ha preferito Mancuso. Sabato ha l’occasione per dimostrare all’Acm che si sono sbagliati.
A chiudere il poker di protagonisti speciali di Bari-Mantova c’è Mattia Aramu. Il trequartista sta provando con l’Acm quello che non gli è riuscito l’anno scorso col Bari: a rilanciarsi. Sbarcato in Puglia con alte aspettative, è rimasto coinvolto nella crisi generale della squadra senza riuscire ad emergere. A un certo punto è finito pure fuori rosa. Ora anche lui ha l’opportunità di “vendicarsi”, sportivamente parlando. Le prime quattro partite con la maglia del Mantova lo hanno visto in progresso, dopo una fase di apprendistato. E chissà che non sia proprio il match di Bari a farlo ritornare ai vecchi fasti. Il popolo biancorosso (sponda mantovana) ci conta.