MANTOVA Raramente, anzi mai, si era vissuto un mese di luglio così piatto in casa Mantova. Il mese tradizionalmente dedicato all’allestimento della squadra, al raduno e alle prime amichevoli, nell’anno di disgrazia 2020 offre uno scenario immobile. Che susciterebbe legittime perplessità se non conoscessimo le anomale condizioni post-Covid con cui anche il calcio sta facendo i conti. I play off di Serie C si concluderanno soltanto il 22 luglio, dunque è inevitabile che i tempi si dilatino per tutti. Anche per chi, come il Mantova, sarebbe già nelle condizioni di muoversi per allestire il nuovo organico. Gli unici annunci sul fronte tecnico sono stati la conferma del ds Righi e gli accordi di massima raggiunti con Scotto e Guccione.
Il fatto è che in viale Te potrebbero giocare in anticipo, ma non hanno in programma di farlo. Tre le possibili spiegazioni. La prima l’abbiamo già accennata: i campionati sono ancora in corso, la stagione 2020-21 partirà più tardi rispetto al solito, dunque non c’è fretta. La seconda spiegazione ha a che fare con un’influenza di fatto sempre più marcata: quella del Verona. L’inserimento nell’organigramma societario di due figure del pianeta Hellas (alla segreteria e all’area comunicazione) confermano che quest’anno Maurizio Setti vuole avere maggiore voce in capitolo. E Setti in questa fase è inevitabilmente preso dalle sorti del Verona in Serie A, dalle offerte per i suoi gioielli ( Kumbulla su tutti), dal rinnovo del contratto di Juric. Insomma, da altro. Lo stesso futuro di Juric, come abbiamo visto nei giorni scorsi, sembra determinante per la scelta dell’allenatore biancorosso: se il croato (come sembra) resterà sulla panchina gialloblù, è probabile che al Mantova finisca Francesco Modesto; in caso contrario, il favorito pare Alberto Gilardino (con Gaetano Caridi vice). Ciò non significa che, in caso di conferma di Juric, Gilardino sia tagliato fuori. L’importante, questo è il disegno, è che si crei una sinergia tra Verona e Mantova, con scambi di informazioni sui baby dell’Hellas, condivisione a livello di gioco, modulo tattico, metodologia di lavoro ecc. Un progetto simile, nelle intenzioni del Verona, dovrebbe portare benefici ad entrambe le realtà.
La terza spiegazione è che tutto (o gran parte) sia già deciso. Ovvero che in viale Te abbiano le idee chiarissime su chi siederà sulla panchina biancorossa. E sui giocatori che faranno parte dell’organico, molti dei quali di proprietà del Verona, dunque in teoria già individuati. Se così fosse, in casa Mantova starebbero solo aspettando il momento più adatto per ufficializzare ciò che è già stato deliberato.
Sia come sia, l’attesa e l’impazienza dei tifosi crescono di pari passo. Qualcuno comincia a preoccuparsi dell’apparente immobilismo che regna sul pianeta biancorosso; altri mantengono intatta la fiducia nella società. L’impressione, comunque, è che la prossima settimana qualcosa si muoverà. E, dopo l’allenatore, toccherà ai giocatori. Si attende la conferma di Altinier (una formalità?); potrebbe restare anche Giorgi, così come Galazzini e Lisi. Punto di domanda su Venturini, Aldrovandi, Minincleri, Mazzotti e Finocchio, mentre sembrano destinati a lasciare Dellafiore, Pavan, D’Iglio, Valentini e Anastasia. Dei volti nuovi ci sarà modo di parlare nei prossimi giorni. Si spera presto.