Parole e musica dal balcone Bernardelli: l’arte sopra la città

MANTOVA Lo spettacolo inizia con le istruzioni per l’ascolto, raccontate come se fossero quelle di un volo areo, presentate dall’assistente di turno: in realtà si tratta di tre giovani artiste pronte a recitare, cantare, suonare. Il tutto dal balcone Bernardelli, affacciato su Piazza Marconi, nel cuore del centro storico.
Dopo aver rappresentato la nostra salvezza e una nuova via di espressione comune sociale, i terrazzi, assoluti protagonisti durante il lockdown dovuto alla pandemia, risultano ora veri e propri palcoscenici, per esibizioni a distanza di sicurezza dal pubblico, delle quali però tutti i cittadini possano fruire. Anche semplicemente passeggiando in città.
Così Beatrice Cotifava, Ilaria Lovo e Francesca Sarcuni si sono ieri sera affacciate al balcone di uno dei palazzi mantovani più suggestivi, con i loro abiti dai colori brillanti, per raccontare una storia artistica, su vari livelli, mentre tra le vetrine dello store si teneva pure uno shooting fotografico in diretta.
Partendo dalle pagine di Novecento le tre artiste hanno riempito la serata di appunti di viaggio, di esperienze differenti, iniziando dalla vita su una nave, a contatto solo con l’Oceano, dove musica e ballo scandiscono le ore e quando un suono risulta incomprensibile, allora si tratta di jazz.
Passando per il tango di Astor Piazzolla, suonato al violino, attraverso le note di New York New York, simbolo dell’America più sfavillante.
Uno show singolare, ben amalgamato nelle sue parti, che ha unito i passanti, bloccati in Piazza Marconi per assistere a questa inedita performance e i clienti dei bar, in orario serale pronti per un aperitivo.
Qualche giorno fa una serie di letture e concerti si è tenuta dal terrazzo di Palazzo Castiglioni, in Piazza Sordello. Si tratta, allora, di un nuovo modo di vivere la città, rendere l’arte e il sollievo che può dare a portata di tutti.
Un impegno condiviso e moltiplicato da associazioni, enti e istituzioni, che stanno profondendo energie per portare sul territorio iniziative di intrattenimento e aggregazione, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza. Per rendere concreto questo periodo di ripresa anche, o forse soprattutto, dal punto di vista del bisogno di socialità e convivialità, che è rimasto inespresso davvero per lungo tempo.
Così le storie di chi ha vissuto su una nave senza mai scendere, di chi sarebbe voluto andare sulla luna ma ha cercato per quanto possibile di visitare il mondo o di chi è andato alla riscoperta di affetti da recuperare sono diventati, in narrazioni, canzoni e musica una forma di poesia e di percorso interiore, che ha accomunato interpreti e pubblico. Sotto un cielo estivo che, pur tra tante difficoltà, torna ad essere carico di aspettative.
La produzione della performance è firmata Rubens Teatro.