Mantova “Sfida”. E’ questa la parola chiave utilizzata a più riprese da Gabriele Cioffi per presentare la sua nuova avventura sulla panchina dell’Hellas Verona. Patron Setti l’ha consacrato a erede di Tudor, ma il tecnico toscano, nei suoi pensieri ben articolati, non dimentica anche Juric. In così poche righe c’è già tanto Mantova: sia passato che presente. E mister Cioffi ha fatto parte di un passato glorioso della storia biancorossa. Una promozione in Serie B, una grande stagione nel campionato cadetto e un’amarissima finale playoff persa contro il Torino con cui giocò l’anno successivo la sua prima annata in Serie A. “Sfide”, tante quelle giocate con la maglia del Mantova, anche a Verona. Per i virgiliani il derby per eccellenza. Una partita sentitissima, anche su sponda veronese. E come dimenticare quel derby giocato al Bentegodi (2-2). Non lo scorda nemmeno lui: «Verona è una piazza che è morbosa, che vuole veder lavorare. Da avversario ho sempre avuto questa sensazione. Con il Mantova quando entravo in questo campo mi sentivo soffocare. Mi sembrava di entrare in un’arena. Verona è la piazza giusta per me». Con patron Setti, la sintonia è nata praticamente subito, ricordando qualche aneddoto della loro esperienza al Carpi, ma sicuramente i due avranno abbozzato qualche discorso legato al Mantova. E Cioffi ieri non l’ha di certo nascosto: «A Carpi e Mantova ho ricordi bellissimi, della mia vita e non solo della mia carriera. Sono zone che sento mie». Ai tempi del Carpi, probabilmente nei piani di Setti non c’era ancora l’Acm, arrivata invece dopo un lungo percorso nel mondo del calcio: «Un presidente che resta in A così tanto è un presidente con la p maiuscola. L’ho ritrovato più maturo». E Mantova è così vicina che magari diventerà una tappa fissa della domenica, quando l’Hellas non giocherà nella lunga sosta per il Mondiale. E se poi capitasse anche in occasione della sfida contro il Pordenone di Mimmo Di Carlo, allora sì sarebbe davvero riassaporare il gusto di alcune sfide epiche che hanno fatto la storia del calcio biancorosso. Così come potrebbe essere l’occasione per seguire da vicino il giovane Filippo Terracciano, definito da Cioffi come «un giocatore di prospettiva» e che proprio oggi partirà per il ritiro insieme alla prima squadra dell’Hellas, prima di approdare al Mantova. Probabilmente col suo insediamento al Verona, il legame con i biancorossi tornerà ad essere un po’ più stretto e qualche segnale è già arrivato.