MANTOVA Quattro gol in 12 partite. Mica male come media, per uno che bomber non è e non lo è mai stato. «In effetti non mi era mai capitato di superare quota 3 in campionato», ammette Alberto De Francesco. Con questo bottino, il centrocampista scuola Lazio è diventato il capocannoniere del Mantova. «Ma c’è poco da esultare – ammette lui – . Se il gol porta dei punti va bene, ma se è ininfluente come quello segnato al Piacenza lascia solo l’amaro in bocca». In ogni caso, De Francesco sta emergendo come una delle poche note liete di questo claudicante Mantova. E da qui parte la chiacchierata con lui.
Sei soddisfatto dei tuoi progressi?
«A livello individuale sì. Però dobbiamo ragionare come squadra e, su quel fronte, il lavoro da fare è tanto. Bisogna crescere, perchè le qualità le abbiamo. Solo col lavoro possono emergere».
Perchè fate così fatica ad esprimere le vostre potenzialità?
«Io credo che fino ad oggi abbiamo ottenuto meno di quanto meritassimo. È vero che 12 partite sembrano tante, però quando rinnovi così tanto una squadra e ti ritrovi un allenatore che richiede altre soluzioni di gioco rispetto al passato, hai bisogno di tempo per ottenere risultati».
Quindi serve armarsi di pazienza?
«Io dico che il tempo e il lavoro aiuteranno a far emergere le nostre qualità. Poi son d’accordo che anche noi dobbiamo metterci qualcosa in più a livello caratteriale. Sperando che qualche episodio ci giri a favore, perchè va anche detto che domenica scorsa non siamo stati fortunati. La strada comunque è giusta».
A livello psicologico state pagando questa fase di impasse?
«Sicuramente non ci aspettavamo di affrontare tante difficoltà. Però l’entusiasmo e la positività io non li ho mai persi. Crediamo fortemente in quello che facciamo».
Torniamo alla partita col Piacenza. Perchè quel secondo tempo così fiacco dopo una prima frazione positiva?
«All’interno di una partita se ne giocano tante. Nel primo tempo abbiamo mantenuto un controllo completo del gioco, spendendo anche un sacco di energie. Purtroppo non si può pensare di dominare l’avversario per 90 minuti, e così nella ripresa ci è capitato di abbassarci. Stavamo tenendo botta, poi è arrivato il gol. Abbiamo reagito subito, ma l’autorete ci ha tagliato le gambe».
Cosa pensi del comunicato dei tifosi, che di fatto hanno sfiduciato Corrent e Battisti?
«I tifosi sono delusi, li capisco e nutro un profondo rispetto per loro. Così come so che, in questi casi, le prime figure ad essere incolpate sono l’allenatore e il direttore sportivo. Però mi permetto di dire che il tifoso ha una visione limitata, perchè vede solo i 90 minuti della domenica e non il resto. Noi conosciamo quel che fanno il mister e lo staff in settimana. Siamo compatti e vogliamo invertire la rotta».
Ti aspettavi una piazza così calda?
«Sì, conoscevo la storia e il blasone del Mantova. Personalmente sono orgoglioso di far parte di questo club. Il nostro obiettivo è far tornare più persone10 possibile allo stadio».
Pronti per Arzignano?
«Sarà una partita complicata, ma noi vogliamo riscattarci e portare a casa punti. Sapendo che nessuno ci regala nulla e quel che vogliamo dobbiamo andarcelo a prendere».