MANTOVA Un altro buon motivo per sognare in grande? Il Mantova lo trova scorrendo i risultati dell’ultimo turno di campionato. La capolista Padova si fa raggiungere nel finale dalla Pro Sesto (ed era già accaduto una settimana fa con la Pro Patria); la Virtus Verona perde con l’Albinoleffe; il Vicenza, notizia fresca di ieri, incassa il secondo ko di fila facendosi battere 2-1 in casa dal Renate. La stessa Triestina, unica delle squadre di alta classifica ad aver incamerato i tre punti, lo ha fatto in maniera rocambolesca e clamorosa: ribaltando il vantaggio del Lumezzane con due gol nei minuti di recupero.
Morale della favola: il campionato, almeno in questa fase, si sta dimostrando livellato assai. Senza padroni, senza squadre schiacciasassi. Insomma, regna l’equilibrio. Ed ecco allora che lo 0-0 del Mantova a Busto, da una parte acquista valore, dall’altra lascia qualche rimpianto. Perchè è vero che non sempre si può vincere, ma è altrettanto vero che i biancorossi non hanno fatto abbastanza per portare a casa l’intera posta in palio. È un peccato, considerando che tutte le cosiddette big si stanno dimostrando vulnerabili: è il caso soprattutto di Padova e Vicenza (rispettivamente due e zero punti nelle ultime due gare), mentre la Triestina è l’unica squadra veramente in salute (quattro risultati utili di fila, con tre vittorie… ma che fatica l’ultima!). Piuttosto merita attenzione la risalita del Renate, ormai da anni abituato a frequentare l’alta classifica. E, a conferma dello spariglio di carte, vanno sottolineate le presenze nelle prime posizioni di Pro Vercelli, Legnago e Pergolettese, squadre non certo accreditate di grosse ambizioni.
Del resto, tra la prima e la decima ballano appena 5 punti. Va bene, siamo solo all’inizio. Ma mai occasione fu più buona per non precludersi nulla. Ecco perchè è giusto che il Mantova pensi in grande, finchè si può. Magari provando a osare un po’ di più.